Gli ispettori del Ministero promuovono l’Università dell’Insubria

In attesa che arrivi la relazione, il rettore Tagliabue ha incontrato i dipendenti ringraziandoli e condividendo i commenti positivi fatti dagli ispettori

Università dell'insubria di piazza Repubblica

Promosso con una sola critica: essere meno umili e credere di più in se stessi.

È il risultato dell’ispezione avvenuta la scorsa settimana all’Università dell’Insubria. Per quattro giorni, da martedì a venerdì, la commissione CEV, composta da docenti, tecnici e amministrativi di altri atenei pubblici, ha analizzato diversi aspetti della realtà accademica varesina e comasca, soprattutto sotto il profilo dei percorsi di qualità.

Una visita che è stata vissuta con apprensione e fibrillazione dal personale dell’Insubria ( 150 i dipendenti impegnati) che, alla fine, è stato ringraziato dal Rettore Angelo Tagliabue nel corso di una conferenza seguita sui maxi schermi in tutte le differenti sedi.

Le visite della CEV sono finalizzate all’accreditamento dell’ateneo e dei diversi corsi:

« Le visite di Accreditamento periodico si articolano in tre fasi: un esame a distanza sulla documentazione resa disponibile alla CEV, la vera e propria visita in loco e infine la stesura di una Relazione della CEV. Per le visite di Accreditamento periodico degli Atenei e dei CdS l’ANVUR nomina una Commissione di Esperti per la Valutazione (CEV) per ogni visita, individuando i componenti tra coloro che sono iscritti all’Albo degli esperti per la valutazione (si veda sezione ALBI ESPERTI).Gli esperti che compongono le CEV hanno i seguenti compiti: • svolgere l’esame a distanza; • partecipare alla visita in loco, per la sua intera durata; • contribuire, nell’ambito della propria competenza, alla stesura della Relazione CEV, approvandone collegialmente il contenuto».

Le prime impressioni fornite al termine della visita sono decisamente buone anche se, per avere la relazione, occorrerà attendere dai 2 ai 3 mesi. In attesa del responso ufficiale, il Rettore Tagliabue a il direttore generale Marco Cavallotti hanno voluto condividere con tutti i dipendenti la fine dell’iter : « È stato un momento di crescita per tutti perché ci siamo misurati e abbiamo capito che valiamo anche di più: uno dei punti negativi è proprio che ”ci presentiamo peggio di come siamo”» ha commentato il rettore che ha proseguito: «Ora non dobbiamo sederci sugli allori, ma dobbiamo migliorarci anche per attuare il nostro giovanissimo e ambizioso  piano strategico».

Tra i punti di debolezza, il rettore ha citato anche gli spazi: « Abbiamo avuto il 9% in più di matricole che ci pone nella necessità di reperire più spazi, aule, mense e ogni servizio necessario alla popolazione studentesca».
Un plauso in particolare è andato agli studenti che sono stati intervistati dai commissari rimasti colpiti dal loro entusiasmo e dalla partecipazione.

«Sicuramente – ha rimarcato il direttore generale – dovremo lavorare di più sulla comunicazione per far emergere la complessità che rimane sommersa ma che esiste in questo ateneo».

A grandi linee, la commissione CEV è sembrata apprezzare le linee guida dell’ateneo in tema di internazionalizzazione, definizione dei profili professionali coerenti con i programmi di studio, approccio meritocratico nella distribuzione delle risorse e armonizzazione tra le diverse sedi con un buon rapporto tra quella centrale e quelle periferiche suddivise tra le due province.

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Pubblicato il 21 Ottobre 2019
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