Piscine della Schiranna, rinvio a giudizio per Calemme
Non luogo a procedere per corruzione, resta in piedi l’ipotesi di truffa. Probabile l’accorpamento di due procedimenti
Il giudice per l’udienza preliminare di Varese Giuseppe Fertitta ha disposto questa mattina il rinvio a giudizio per Ciro Calemme, ex amministratore unico di Aspem reti per il reato di truffa, mentre ha deciso per il non luogo a procedere in merito all’imputazione di corruzione.
I FATTI – I fatti contestati risalgono a circa cinque anni fa e riguardano le spese ordinarie sostenute da Aspem Reti e che avrebbe dovuto invece sostenere il gestore del Lido Schiranna, e i lavori di manutenzione delle piscine che secondo la normativa dovevano essere assegnati con una gara d’appalto ma che furono divisi in più lotti ed eseguiti sempre alla stessa ditta. Assieme a Calemme, è stato prosciolto dall’accusa di corruzione anche il titolare della ditta che eseguì i lavori, anch’egli però rinviato a giudizio per l’ipotesi accusatoria di truffa Al direttore dei lavori viene invece contestato il reato di falsa attestazione.
LA DIFESA – «Ritengo sia andata bene poiché per il capo “F“ quello relativo all corruzione il gup ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere ai sensi dell’articolo 425 del codice di rito perché il fatto non sussiste. È stato disposto rinvio a giudizio per presunta truffa ai danni del Comune: nella prospettazione accusatoria si sarebbero pagati lavori che non si sarebbero eseguiti del tutto o in parte, ma riteniamo che questa sia da considerarsi una questione di natura civilistica. I fatti inoltre si sarebbero concretati in momenti successivi alla dismissione della nomina di Calemme», ha spiegato il difensore Alberto Zanzi.
L’ACCORPAMENTO – Il rinvio a giudizio di oggi, 9 ottobre, farà cominciare il processo di fronte al giudice collegiale di Varese il prossimo 7 gennaio ma nello stesso procedimento potrebbe venir assorbito anche l’altro filone – relativo alle medesime vicende – per il quale Calemme venne rinviato a giudizio nel giugno scorso: in questo caso i reati contestati erano quelli di abuso d’ufficio e turbata libertà di scelta del contraente per i quali la data fissata per l’inizio del processo è il 5 novembre.
LA GENESI – L’inchiesta cominciò nel 2017 dopo un esposto ai pm varesini e alla Corte dei conti da parte del sindaco Davide Galimberti, il quale a sua volta ricevette un incartamento dal successore di Calemme alla guida di Aspem, Alfonso Minonzio.
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