Processo Aspem reti, politici in aula come testi
Comincia il dibattimento che vede alla sbarra l’ex amministratore Ciro Calemme. Fontana, Galimberti e Caianiello chiamati a testimoniare
I due procedimenti che vedono imputato Ciro Calemme, ex presidente di Aspem Reti per la vicenda dei lavori alle piscine della Schiranna sono stati riunificati per decisione del Collegio di Varese nella mattinata di oggi, giovedì 6 febbraio.
Si tratta di un processo che dovrà far luce sull’attribuzione di alcuni lavori di manutenzione alla struttura turistico/sportiva in riva al lago di Varese che vede l’ex amministratore pubblico accusato di abuso d’ufficio e turbata libertà di scelta del contraente in merito ad alcune spese ordinarie sostenute da Aspem Reti e che avrebbe dovuto invece sostenere il gestore del Lido Schiranna, e i lavori di manutenzione per i quali la legge prevede una gara d’appalto ma che secondo l’accusa vennero “spacchettati” in più lotti ed eseguiti sempre alla stessa ditta.
Per questo a processo oltre all’ex manager pubblico ci sono anche il titolare della ditta che eseguì i lavori per l’ipotesi di truffa e il direttore dei lavori a cui viene invece contestato il reato di falsa attestazione.
Oggi durante la prima udienza le parti hanno richiesto l’ammissione di testi e documenti per il dibattimento e l’avvocato di parte civile Marco Lacchin, che difende il Comune di Varese e la stessa Aspem Reti ha richiesto la produzione di una foto che ritrarrebbe due degli imputati – Calemme e il costruttore – in visita al Parlamento europeo dall’eurodeputata azzurra Lara Comi in compagnia di Nino Caianiello, ras di Forza Italia anche lui implicato nell’inchiesta «mensa dei poveri» e assunto per un breve periodo nell’impresa del costruttore imputato.
C’è da specificare che il processo Aspem Reti non vede capi d’imputazione riferibili al reato di corruzione, ma la strategia della parte civile è quella di voler sottolineare con forza il clima esistente fra le parti.
«Una semplice suggestione», secondo la difesa. Fra i testi di questo procedimento non potevano mancare gli estensori dell’esposto alla magistratura da cui partirono le indagini: il sindaco di Varese Davide Galimberti e Alfonso Minonzio, amministratore che subentrò a Calemme alla guida della municipalizzata per via dello «spoil system» seguito al cambio di maggioranza dopo le elezioni in comune a Varese.
Anche Attilio Fontana, sindaco leghista della città giardino che precedette l’amministrazione Galimberti è stato chiamato a testimoniare sia dall’avvocato di Calemme Alberto Zanzi, sia dal legale di parte civile.
Insomma sarà una sfilata di politici a cui verrà chiesto di riferire quanto a loro conoscenza sulle vicende che riguardarono le contestazioni agli imputati, ma forse in senso lato anche di proporre la ricostruzione degli equilibri di forza nel controllo delle società pubbliche.
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