Una serata dedicata all’antico altare che è tornato a splendere
Terminato il restauro della struttura in legno realizzata da Bernardino Castelli: martedì 26 novembre (ore 21) l'inaugurazione nella chiesa di San Rocco

Nella chiesa parrocchiale di Gemonio, quella intitolata a San Rocco e alla Beata Vergine Addolorata, si trova da molti anni un’opera d’arte che in questi mesi è stata riportata al suo splendore antico. Un altare in legno realizzato tra il Seicento e il Settecento dallo scultore varesino Bernardino Castelli, autore anche di altri lavori nella stessa chiesa e famoso anche per una serie di sue opere che si trovano nella basilica di San Vittore a Varese.
L’elegante struttura lignea si trovava in origine nella chiesa di San Pietro (il tempietto romanico che si trova all’incrocio tra la strada per Besozzo e la Varese-Laveno) da dove è stato rimosso quando venne alla luce l’attuale – antichissimo – altare medioevale, ed è stata restaurata grazie all’interesse della parrocchia e al sostegno economico ricevuto dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto. Per presentare il lavoro è stata quindi organizzata una serata speciale, prevista per martedì 26 novembre, con inizio alle ore 21.
Nel corso dell’appuntamento interverranno il restauratore, Piero Lotti, la dottoressa Ilaria Bruno della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, lo storico locale Gianni Pozzi e don Andrea Straffi, oggi direttore dell’Ufficio Arte Sacra della Diocesi di Como che in passato trascorse da diacono un anno a Gemonio. Gli interventi saranno intervallati da due intermezzi musicali eseguiti sull’antico organo “Mascioni” (un’altra delle opere d’arte presenti nella chiesa di San Rocco) dal maestro Marco Cadario. Si tratta del “Boléro de Concert” di Louis J.A. Lefébure-Wély (1817-1869) e della “Toccata en Sol” di Théodore Dubois (1837-1924).
L’ex parroco che mette all’asta i suoi quadri per finanziare i restauri della storica chiesa
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