“Un regalo per i belfortesi? Il marciapiede verso l’Iper”

Lo chiede una residente e lavoratrice: sono in aumento infatti i pedoni che dal cimitero di Belforte vanno verso il centro commerciale

Cimitero di viale Belforte - da Google maps

Con l’aumento dell’uso dei mezzi pubblici a Varese nascono nuove esigenze, e nuovi pericoli: usare meno l’auto comporta un aumento di pedoni, che meritano una nuova dose di sicurezza.

Un problema che prima non era particolarmente sentito, ma cui ora si pone più attenzione, specie in particolari punti come le scuole o le zone commerciali.

Uno dei punti più significativi  è segnalato dal Bollettino di Belforte, gruppo Facebook che racconta quel rione della città giardino: la segnalazione arriva da “una storica commessa dell’Iper molto sportiva” come viene definita dall’amministratore, Laura Pantaleo Lucchetti.

«E’ da un po’ che ti vorrei scrivere una cosa. Io spesso vado al lavoro a piedi: da qualche tempo sto scoprendo quest’abitudine e mi piace molto camminare in città; parto dal centro e pian piano arrivo a destinazione. C’è però un problema serio sul viale Belforte: tra il cimitero e la discarica noto quotidianamente molte persone che attraversano la strada dopo essere scese dal pullman e dovendo venire sino all’Iper devono fare quel tratto di strada che è pericolosissimo: non si potrebbe fare un marciapiede da quel lato, visto che lo spazio c’è?.
La linea N ha due capolinea: una corsa arriva fino a Cascina Mentasti, quella seguente si ferma al cimitero. Quindi succede che tante persone sono costrette a scendere al cimitero e proseguire a piedi. Io credo che ci dovrebbero essere almeno delle strisce pedonali e un pezzo di marciapiedi: lo fanno dappertutto, creano piste ciclabili, perché in quel tratto che è così pericoloso non ci sono? Non so se sia competenza dell’Iper o del Comune. So solo che mi viene raccontato dai nostri clienti, spesso dagli anziani, che tanti scendono giù anche solo per farsi un giretto, per occupare la giornata che certe volte è così tristemente lunga: per non stare sempre da soli. Sarebbe bello che si pensasse un po’ alla loro sicurezza».

Un pensiero interessante, in una zona periferica una volta in preda alle macchine, chee ora vuole essere riconquistata dai pedoni.

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Dicembre 2019
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