“Fare la gattara costa, i Comuni aiutino di più i volontari“

Il racconto di una volontaria alle prese con la gestione di una colonia felina fra vaccinazioni, cibo e sterilizzazioni: “Siamo volontari, qualcuno ci sostenga"

Avarie

Gentile redazione,

La mia è una richiesta di responsabilizzazione verso le colonie feline comunali
“Un Volontario offre, liberamente e senza chiedere il compenso, la sua forza lavoro, il suo tempo, le sue energie, le sue capacità, il suo impegno. La sua volontà nasce dall’altruismo e dalla capacità e disponibilità di offrire qualcosa di se stesso, di donare. Se ad un Volontario, che svolge un lavoro utile per la Comunità, si chiede anche l’impegno economico… ci si confonde tra volontariato e beneficenza, tra l’essere grati e l’approfittare.”

A tutte le Persone di competenza, a tutti i Cittadini dei Comuni.

Sono la referente/responsabile volontaria della “Colonia felina degli Orti di Via Mazzini e dintorni” di Vergobbio (Cuveglio-Va), composta attualmente da circa 28 unità, tra gatti stanziali e saltuari, sani e malati. La Colonia è stata riconosciuta dal Comune di Cuveglio in data 12/01/2017 e da ATS Insubria in data 08 /03/2017, con codice numero 322 1444 3.

Vorrei porre all’attenzione il problema delle spese per il mantenimento, le cure sanitarie e le sterilizzazioni delle femmine… ma anche il problema della castrazione dei maschi, che non viene troppo considerato perché non c’è quasi aiuto economico previsto per loro (ci sono già troppe femmine!).

Dopo aver fatto sterilizzare circa 15 femmine, con un contributo economico parziale dall’Associazione Amici dell’Uomo di Besozzo…dopo aver mantenuto per 3 anni l’intera Colonia… dopo aver speso cifre pure ragguardevoli per mantenere in salute il più possibile i gatti di cui mi occupo (e garantire l’igiene pubblica)… oggi sto iniziando una campagna di responsabilizzazione verso tutte le Autorità che, di competenza, dovrebbero farsi carico del sostegno economico ai Volontari che si occupano delle Colonie feline sparse in ogni Comune.
Purtroppo, i Comuni non mettono normalmente nel loro bilancio la voce”Colonie feline”, come è stato finora per il Comune di Cuveglio.
Da noi, pur esistendo un bellissimo Regolamento Comunale che dichiara tutti i diritti possibili degli animali liberi che vivono nel suo territorio… nessun contributo materiale si è mai concretizzato per attuare questo Regolamento.

Tutto viene scaricato sui Volontari e sulle Associazioni (fatte di Volontari), che si impegnano tanto… ma i soldi non saltano addosso a nessuno e adesso scarseggiano ovunque, non solo nelle Sedi istituzionali che esistono anche per questo.

La mia, adesso, è una richiesta d’aiuto in cibo, medicine e fondi per le cure veterinarie, nonché per la sterilizzazione ancora da fare per tre giovani femmine… e per iniziare la castrazione dei maschi (che spariscono sempre più e non si sa che fine fanno, perché l’istinto riproduttivo li porta a scontrarsi con un numero sempre maggiore di rivali “interi”e ad allontanarsi in cerca di una femmina sopravvissuta alla sterilizzazione, rimasta “intera”chissà dove…).

Sterilizzare tutte le femmine randagie, a mio parere, si sta rivelando una scelta massacrante per i maschi che non vengono castrati ed è anche stressante per le femmine già sterilizzate, che non vengono lasciate comunque in pace. Ma per salvaguardare tutti i gatti di una Colonia servono soldi, inutile dirlo. E quando si parla di soldi… si pensa che dovrebbero risolvere tutto le persone sensibili che amano gli animali veramente tanto, giuro. Beh, non è così. Io dedico molto tempo, molte energie e molti soldi per fare un vero e proprio lavoro quotidiano, 365 giorni all’anno, in cambio di un encomio teorico scritto su un Regolamento Comunale che nemmeno il Sindaco ha mai letto? Beh,faccio a meno di qualsiasi encomio, anche se fosse dichiarato in piazza, perché i gatti non mangiano parole e non vengono accuditi e curati e protetti con le sviolinate. La mia, ripeto, è una richiesta d’aiuto per continuare a portare avanti al meglio la Colonia Felina di cui mi occupo, perché ho 65 anni, niente lavoro, niente pensione. Ma è anche un richiamo al DOVERE ed all’assunzione di RESPONSABILITÀ delle Amministrazioni, Uffici, ASL,

ATS eccetera eccetera, perché neanche un VOLONTARIO, per quanto altruista, si nutre di parole e promesse. Grazie.
Distinti saluti.

Maria Rosa Belloli

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Gennaio 2020
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