Leucemia infantile, se ne parla a teatro con chi è in prima linea tutti i giorni
Il Prisma organizza una serata sulla ricerca con il capo dell'unità molecolare del Centro di Ricerca Tettamanti, Gianni Cazzaniga, e con il fondatore del comitato Maria Letizia Verga

Dopo 15 anni l’associazione Il Prisma è ancora sul pezzo, a disposizione dei cittadini di Castellanza per portare nomi importanti della cultura e della scienza in città, a disposizione di chiunque abbia un po’ di curiosità e voglia di conoscere cose nuove.
Per questo venerdì 24 gennaio (ore 21) l’associazione invita tutti, nuovamente, al teatro di via Dante per una serata dedicata alla ricerca sulla leucemia infantile, una malattia dalla quale si può guarire: «La ricerca può trasformare una piccola speranza in una grande promessa – spiega il presidente Alessandro Mazzuchelli – e lo può fare grazie a persone come Giovanni Verga e il suo comitato Maria Letizia Verga che da tempo ormai sostiene il centro di ricerca Tettamanti della clinica pediatrica Università di Milano Bicocca, all’interno dell’ospedale San Gerardo di Monza».
Oltre a Giovanni Verga saranno presenti il dottor Gianni Cazzaniga, a capo dell’Unità Molecolare del centro Tettamanti, la dottoressa Donatella Fraschini, medico pediatra consulente del comitato Maria Letizia Verga e che certifica le guarigioni dalla leucemia sul territorio di Busto Arsizio, e il giornalista e vicedirettore di Varesenews Michele Mancino.
Alfredo Cerini aggiunge: «Questa volta vorremmo dare un seguito a questa serata. Ci piacerebbe rifarla ogni due anni per aggiornare i cittadini sullo stato di avanzamento della ricerca ma non solo, sappiamo che c’è la possibilità di organizzare visite guidate all’interno del reparto e stiamo pensando di organizzarne una. Sappiamo oggi che la ricerca è arrivata al 90% della cura e che oggi le possibilità di guarigione da questa malattia sono aumentate ma manca ancora qualcosa. La sera del 24 ci sarà anche una raccolta fondi tra i presenti, chi vorrà potrà donare qualcosa al comitato con la certezza che quei soldi verranno usati per acquistare materiale che serve ai ricercatori»
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