Pochi iscritti, l’asilo di Bogno è a rischio chiusura
Il numero di iscritti per il prossimo anno scolastico è basso e si sta cercando una soluzione per non far chiudere la struttura. Venerdì 14 febbraio le mamme hanno organizzato un incontro

Sul muro dell’edificio hanno appeso due striscioni con scritto “Salviamo il nostro asilo”. Sono diverse le mamme dell’asilo di Bogno preoccupate per la possibile chiusura della Fondazione Scuola dell’Infanzia “Angelo Attilio Quaglia” e che hanno organizzato un incontro per venerdì, alle 21.
La serata infatti, vuole essere un momento di incontro per discutere della situazione della scuola materna paritaria e capire quali possono essere le soluzioni per evitarme la chiusura dal prossimo anno scolastico.
Il problema infatti, è il calo del numero di iscritti. «A fine ottobre il Cda ci ha avvisato della situazione e abbiamo attivato un tavolo di confronto coinvolgendo anche la Fism (Federazione Italiana delle Scuole Materne) – spiega il Sindaco Riccardo Del Torchio -. Stiamo cercando di trovare una soluzione per fare in modo che resti un luogo legato all’attività per l’infanzia e che la struttura non chiuda. L’idea potrebbe essere quella di aprire una sezione primavera, andando a colmare una esigenza del territorio, ma sarà il Cda a decidere».
Gli “open day” organizzati nei mesi precedenti infatti, non hanno avuto successo e l’idea di investire in un nuovo progetto potrebbe essere la soluzione. Per il prossimo anno scolastico ci sono solo dieci iscritti, oggi sono dodici, ma «il numero per aver una situazione sostenibile a livello economico è di sedici alunni per una struttura che può ospitare fino a ventotto bambini», spiega il Sindaco.
A Besozzo le scuole materne sono cinque, tutte paritarie ad eccezione della Pascoli di Besozzo Inferiore. Gli altri istituti sono la Fondazione Asilo Quaglia, l’asilo Vasconi, la scuola materna Pietro Del Torchio a Cardana e la scuola dell’infanzia Marzotto Casa Sacro Cuore di Bogno. L’amministrazione comunale eroga i contributi agli istituti paritari in base agli iscritti e il costo annuale è di circa 70mila euro distribuito su tutti gli edifici.
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