La storia di Loic e Valdo, dal Camerun a Varese per giocare e diventare grandi

L'Academy biancorossa ha tesserato due 15enni "scovati" a Yaoundé, su un campo ristrutturato da "Sports Around the World" con il contributo di due famiglie varesine. Coach Bizzozi: «Per loro è una rivoluzione»

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A vederli correre e tirare sul parquet di Masnago, dove si allenano con i pari età dell’under 15, fanno – sportivamente – paura. Alti, magri, fisicati – si dice in gergo – e tutto sommato ben preparati dal punto di vista tecnico: da sgrezzare, certo, ma già sulla giusta lunghezza d’onda per stare in campo da protagonisti nei tornei giovanili.

Ma, al di là del lato sportivo, la storia di Loic Bosso e Valdo Gulmdo è notevole sotto il profilo umano. Loic e Valdo arrivano dal Camerun, nazione dell’Africa Equatoriale nella quale lo sport può avere una funzione cruciale dal punto di vista del riscatto sociale. «Per loro e per le famiglie di origine, arrivare Italia e vestire la maglia della Pallacanestro Varese Academy rappresenta una rivoluzione che i ragazzi possono e vogliono sfruttare, non solo dal punto di vista sportivo ma anche sul piano personale» racconta a VareseNews coach Stefano Bizzozi, il responsabile tecnico della Academy che è anche allenatore di alcune formazioni biancorosse.

Bizzozi conosce bene la realtà africana e camerunese in particolare, grazie al suo impegno nella associazione Sports Around the World“, una Onlus con sede a Salsomaggiore Terme che da tanti anni si occupa di promuovere lo sviluppo della pratica sportiva in Paesi poveri del Continente Nero attraverso la formazione dei tecnici, la sistemazione dei campi e l’attenzione verso l’educazione scolastica e sanitaria dei giovani coinvolti. Il coach di origine veneziane, 59 anni, è stato anche commissario tecnico della nazionale femminile del Camerun stesso mentre negli ultimi mesi del campionato 2013-14 ha sostituito Fabrizio Frates alla guida della Cimberio in Serie A.

«Il primo contatto con questi ragazzi ha avuto radici, in qualche modo, varesine – racconta ancora Bizzozi – perché hanno iniziato a giocare su un campo di Yaoundé che la nostra associazione aveva restaurato qualche anno fa, grazie all’impegno di due famiglie della nostra città che in questo modo vollero ricordare i rispettivi figli, scomparsi troppo presto. Su questo playground, che si trova nel quartiere di Biyem-Assi, Loic e Valdo hanno cominciato a praticare la pallacanestro e soprattutto si sono distinti a livello personale: abbiamo valutato anche l’impegno scolastico e l’aspetto comportamentale e quindi abbiamo deciso di portarli in Italia dando seguito a un percorso che ideammo tempo fa con l’ambasciata italiana».

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La Under 15 della Varese Academy

I due 15enni camerunesi sono a Varese da qualche settimana, ma solo ieri – giovedì 27 – si è concluso l’iter per poter completare il tesseramento. Da ora, quindi sono disponibili per scendere in campo in partita e per rispettare la tempistica prevista (4 anni con un minimo di partite) con cui in futuro saranno considerati “italiani di formazione cestistica” e schierati come tali a livello senior. Ma, lo abbiamo detto, in questo momento è più interessante il lato umano della loro vicenda: «Il Camerun è una nazione povera che, tra l’altro, in questo momento deve fronteggiare alcuni problemi interni: nel Nord-Ovest ci sono spinte indipendentiste mentre all’estremo Nord è viva la minaccia di Boko Haram. I ragazzi che vengono a giocare a Youndé, chi più chi meno, si trova in situazione difficile: l’ambientamento di Loic e Valdo a Varese quindi non può che essere complicato anche se tutti stiamo cercando di semplificare le cose. Vivono in famiglia, li teniamo monitorati, studiano italiano e si trovano ad affrontare un mondo completamente diverso da quello che conoscono. In Camerun le scuole sono spesso in strutture fatiscenti, con classi da 100 persone dove spesso mancano penne e quaderni: qui hanno trovato un istituto moderno che mette a disposizione una didattica a cui noi siamo abituati ma che per loro è rivoluzionaria. Anche dal punto di vista sportivo, devono fare fronte a molte differenze: qui sono chiamati a lavorare dal punto di vista tecnico e atletico, inoltre il clima è ben diverso da quello di Yaoundé: tutte cose da tenere presenti quando ci diamo appuntamento al palazzetto».

Da qui in avanti, dunque, per Loic e Valdo inizia un percorso ufficiale, nel quale dovranno – come i coetanei – coniugare l’impegno sul campo all’attività scolastica e all’attenzione verso le persone che li hanno accolti. Una sfida che tutti, nell’ambiente dell’Academy, della Pallcanestro Varese e della squadra under 15 nella quale giocheranno, sono intenzionati a vincere. E per vincere, in casi del genere, il numero di canestri segnati e di rimbalzi conquistati è relativo: a questa età, prima di tutto, viene la crescita umana di tutte le persone coinvolte.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Febbraio 2020
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