Il coronavirus non ferma i donatori di sangue, nessuna carenza a Busto
In Italia si registra una forte contrazione delle donazioni ma a Busto Arsizio il sistema funziona. Merito sia della generosità che dell'organizzazione dell'Avis

In tutta Italia si moltiplicano gli appelli a continuare a donare sangue. Nei giorni scorsi la Banca del Sangue nazionale ha infatti registrato forti cali nelle scorte che potrebbero mettere a rischio terapie salvavita per migliaia di persone. Appelli a continuare a donare che, però, a Busto Arsizio non servono. O meglio, non sono necessari.
Il servizio di donazioni di sangue nell’ospedale della città infatti continua senza sosta e tutte le necessità della struttura sono soddisfatte dalle persone che ogni giorno salgono fino al quarto piano del Padiglione Pozzi. Un sistema che funziona non solo grazie alla generosità ma anche all’organizzazione della struttura che fissa gli appuntamenti ai donatori. Sulla base delle necessità del centro trasfusionale, infatti, l’Avis contatta il giusto numero di persone e così l’emergenza che si vive in molte zone d’Italia qui non si registra.
Già nelle scorse settimane l’Avis aveva precisato come la donazione fosse sicura, anche ai tempi del coronavirus. Con le ultime disposizioni qualcosa è comunque cambiato: nella sala d’aspetto le persone devono rimanere a una sedia di distanza e prima di donare viene misurata anche la temperatura. Oltre a questo è bene ricordare come la donazione di sangue è riconosciuta come un valido motivo di spostamento, come spiegato nei dettagli dall’Avis nazionale in questo articolo.
La donazione in un sistema strutturato come quello di Busto Arsizio non si avvale poi di donatori occasionali. Chi volesse quindi entrare in questo circuito che ad oggi conta più di 4.500 donatori lo può fare seguendo le indicazioni indicate seguendo questo link.
L’appello dell’Avis: “Continuate a donare il sangue, non ci sono pericoli con il Coronavirus”
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