“Per gli anziani abbiamo già tutto: siamo pronti a rispondere a nuove emergenze”
Il punto della situazione sull'assistenza degli anziani a Varese

Cosa succede agli anziani di Varese, dopo la pubblicazione dell’ultimo decreto che consiglia a tutti gli over 65 di stare a casa? Apparentemente, nulla.
Non si registrano iniziative straordinarie nè altre forme di aiuto agli anziani, nemmeno di tipo volontaristico o legate a situazioni di quartiere, come avviene in altri comuni più piccoli.
E anche la preoccupazione del comune di Varese, in questi giorni di emergenza, è diretta non a tutti gli anziani, ma a quelli che hanno maggiori difficoltà: «Al centro diurno integrato, quando è uscito l’ultimo decreto, la risposta è stata: ci lasciate tutti a casa? No – spiega l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari – Seguendo le normative, noi abbiamo sospeso quello che riguarda gli aspetti aggregativi degli anziani, che giustamente non devono avere inutili situazioni di contagio. Dall’altra parte però intendiamo proseguire le attività del centro diurno integrato, e dei centri che danno assistenza nel socio sanitario: nel rispetto di regole del buon senso e dei decreti, con l’utilizzo dei dispositivi adatti e le distanze tra i diversi soggetti, per gestire più da vicino soggetti fragili che avrebbero dei problemi a stare a casa. In questo modo le famiglie hanno una situazione dove la loro condizione è monitorata».
Non si parla però solo degli anziani del centro diurno: «Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, anche quella c’è già e si limita a proseguire: è fornita da cooperative senza problemi di sorta – continua l’assessore – Per i più fragili anche economicamente, che magari hanno bisogno di pacchi si procede come prima. le associazioni di volontariato che non hanno smesso il loro lavoro. E in ogni caso siamo pronti a rispondere a nuove richieste che ci possano arrivare». Insomma, a Varese non si fa nulla di più perchè i servizi già c’erano.
«Se proprio devo dirla tutta, a me sembra che il problema non siano tanto gli anziani, quanto i disabili: in questo caso i centri che se ne occupano sono privati: alcuni hanno chiuso, altri sono aperti – ha sottolineato Molinari – Ma se chiudono è un vero, enorme problema, lasciato alle famiglie. Stiamo cercando di lavorare, come comune, per convincerli a mantenere, seppure con le precauzioni che impone l’ordinanza, aperte tutte le attività».
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