Chiusura totale e test rapidi: così la casa di riposo di Induno si difende dal virus

Il direttore Cesare Cappella spiega come il Centro polivalente anziani di Asfarm è riuscito a mantenersi "covid free"

Induno Olona - Centro anziani asfarm

Chiusura preventiva a qualunque ingresso esterno non indispensabile, dispositivi di protezione acquistati con largo anticipo sull’emergenza, test sierologici per tutti, personale ed ospiti.

Così il Centro polivalente anziani di Asfarm, a Induno Olona, è riuscito fino ad ora a sbarrare la strada al pericoloso coronavirus che in altre strutture per anziani sta facendo disastri, mietendo vittime tra gli ospiti e tenendo a casa operatori contagiati con effetti destabilizzanti sui livelli di assistenza.

«Posso dirlo con orgoglio, ad oggi siamo “covid free” – dice il direttore della struttura, Cesare Cappella – Abbiamo giocato d’anticipo, e i risultati si vedono».

Nella struttura di via Maciachini già a metà febbraio le visite dei parenti alla struttura erano state contingentate, con l’ingresso consentito ad una sola persona per ospite, poi dal 18 febbraio abolite del tutto. «Ci siamo chiusi al mondo intero – dice il direttore – ma nel frattempo ci eravamo già procurati tutti i dispositivi di protezione individuale, acquistati a fine gennaio da un’azienda di Bolzano. Operiamo vestiti “da palombari” da molto prima che scoppiasse l’emergenza covid nelle case di riposo».

Anche per quanto riguarda la questione dei test, il Centro polivalente si è mosso con anticipo, facendo ricorso ai test sierologici rapidi a cui sono stati sottoposti tutti i 36 dipendenti i 55 ospiti della struttura.

«La mattina di Pasqua abbiamo terminato i test rapidi per il Covid-19 a tutti i nostri ospiti in soggiorno e a tutto il personale in servizio per la verifica di eventuali positività e per la ricerca di IGG e IGM. E’ un test che ci siamo procurati autonomamente su iniziativa del consiglio di amministrazione; è prodotto in Cina, e in 2 minuti permette di ottenere l’esito. Ad oggi siamo tutti negativi e nessuno risulta aver sviluppato gli anticorpi, il che significa che non è venuto a contatto con il virus».

In via Maciachini, però, non si canta vittoria e non si abbassa la guardia: «I test verranno ripetuti tra un mese e tra due mesi – spiega Cesare cappella – Intanto continuiamo con le misure di prevenzione e con il distanziamento sociale, cercando nello stesso tempo di far fare una vita il più possibile normale agli ospiti. La mattina di Pasqua, ad esempio, dopo una bella passeggiata nel Roseto Della Pace tutto per noi, con tanto di mascherina, abbiamo festeggiato  nella sala ristorante che è stata riorganizzata per consentire a tutti i nostri ospiti di pranzare in totale sicurezza e di mantenere il distanziamento sociale».

«La triste cronaca di questi giorni ci ha purtroppo mostrato come una delle realtà più vulnerabili nell’emergenza Covid-19 siano proprio le Rsa, ma noi ce la mettiamo e ce la metteremo tutta ogni giorno – dice il direttore – Al Centro polivalente anziani sappiamo che la battaglia nei confronti del “nemico invisibile” non è finita, è quotidiana, e continueremo fino a quando sarà necessario a fare tutto quello che è in nostro potere per tutelare al meglio i nostri ospiti ma anche i nostri collaboratori, perché possano svolgere le attività assistenziali in totale e piena sicurezza».

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Pubblicato il 15 Aprile 2020
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Commenti

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  1. Davide il Bosino
    Scritto da Davide il Bosino

    Bravi, bravi, bravi!

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