Coronavirus, prodotte e consegnate le prime visiere protettive made in Casciago
Stampate in 3d con quattro macchine comprate dal sindaco casciaghese Mirko Reto: al termine dell'emergenza saranno le stampanti saranno donate a scuole e protezione civile
L’idea di produrre visiere facciali di protezione da donare a chi ne ha bisogno per affrontare l’emergenza coronavirus è partita da quattro trentenni e ve l’abbiamo raccontata nel dettaglio pochi giorni fa.
Cinque amici, stampanti 3D e tanti donatori: ecco come nascono le visiere protettive
A Casciago il progetto è stato da subito sposato da sindaco Mirko Reto, contagiato (in senso positivo del termine) dalla bontà dell’idea e dall’entusiasmo di Simon Silver e del suo gruppo di collaboratori/amici.
In pochi giorni il primo cittadino casciaghese, uscito dalla auto quarantena lo scorso giovedì per essere entrato in contatto con il suo vice, risultato positivo al Covid-19 (a proposito, Stefano Chiesa sta meglio ed è a casa, dove dovrà stare sotto osservazione ancora per un po’), ha comprato quattro stampanti 3D e grazie all’aiuto di chi ha già avviato la creazione di visiere facciali ha dato il via alla produzione dei primi pezzi sabato 4 aprile.
Nella sede della Protezione Civile Valtinella a Casciago, in uno spazio ricavato ad hoc e isolato dal resto della struttura, le quattro stampanti sono state settate e hanno cominciato a produrre i primi pezzi, già donati ad una casa di riposo e ai carabinieri della stazione di Varese. Alcune giallo fluo, altre blu, saranno date a professionisti, medici, infermieri, strutture, enti ed associazioni che ne faranno richiesta.

Servono in ausilio agli strumenti di protezione individuale normalmente in uso, mascherine, cuffie e così via, e aumentano la protezione grazie al foglio di Pvc applicato al supporto stampato in 3D. Servono in sostanza all’infermiere o al medico che deve entrare in contatto con i pazienti, o agli agenti che devono svolgere controlli ravvicinati, o ancora alle cassiere che potrebbero trovarsi di fronte a clienti che non rispettano le distanze di sicurezza. Servono decisamente meno a chi normalmente usa una mascherina per uscire di casa e andare a fare la spesa o a portare a spasso il cane.
Le stampanti, una volta terminata l’ermergenza coronavirus, saranno donate alle scuole di Casciago per instradare i giovani studenti a questa tecnologia innovativa e utile, tanto che una macchina resterà alla stessa Protezione Civile Valtinella e verrà utilizzata per piccole riparazioni o per adeguare la strumentazione a disposizione dei volontari.
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