L’asilo impacchettato: la protesta dei bambini in una storia
La maestra scrive una storia che spiega la quarantena, ma anche la rabbia e la tristezza dei bambini per tutte le privazioni subite

In questi giorni capita ai genitori di andare fuori dalle scuole per ritirare “i pacchettini” con gli oggetti che i bambini hanno lasciato a febbraio in quella classe in cui torneranno, alcuni, forse, a settembre.
Mentre tutto riparte tranne che per i bambini – i primi a essere fermati tentare di contenere il contagio – Gabriella, educatrice dell’asilo di Arsago Seprio, si è ispirata a questo triste rito del ritiro di ciò che resta della vita dei bambini a scuola “la loro seconda casa”, per scrivere una piccola storia. è il tentativo di dare voce a tutte le privazioni subite dai più piccoli: “Ci avete impacchettato come se noi non contassimo,ci avete dimenticato come se noi non esistessimo, ci avete ignorato come se noi fossimo invisibili”, protestano.
L’asilo era affollato di folletti, erano felici e sorridenti,coloravano e canticchiavano le loro canzoncine preferite, si divertivano tantissimo. Ma un bel giorno,arrivò uno strano personaggio. Era tutto tondo, indossava un abito dalle mille forme e aveva tante piccole coroncine, come se fosse un re ma, riflesso in mille specchi…era buffo e sembrava anche simpatico…ma ahimè, lui non sapeva che aveva un fortissimo raffreddore e così tutti i folletti si ammalarono…trascorse molto tempo, nessuno uscì di casa…
Un bel giorno,passeggiando per le vie del paese, i folletti scorsero, all’esterno del loro asilo, delle tavole imbandite…si avvicinarono e cosa videro? I loro abiti,i loro disegni,i loro giochi…insomma i loro momenti di condivisione.
Già, tutto era stato raccolto in un sacchetto chiuso e consegnato all’esterno della loro “seconda casa”…I folletti erano tristi,tutto il loro percorso educativo era finito lì, chiuso in un sacchetto…dov’erano finiti gli amici di sempre,i compagni di gioco?
Cercarono e cercarono ma l’asilo era vuoto, il loro cuore era triste e scappò anche la lacrima…capirono che ancora una volta, gli umani adulti, avevano fatto loro del male ma, adesso, avevano davvero esagerato.Si levò un boato,i folletti iniziarono ad animarsi e, con grande lezione di stile, dissero: ci avete impacchettato come se noi non contassimo,ci avete dimenticato come se noi non esistessimo, ci avete ignorato come se noi fossimo invisibili…ma ricordatevi tutti i grandi sono stati bambini…
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