Andrea Maffei, l’italiano “dal sapore giapponese” che ha messo la firma su Citylife
Protagonista la torre Allianz, ma non solo, nell’incontro di giugno di Thinking Varese con l'architetto milanese che è cresciuto a Tokio, nello studio di Isozaki

Protagonista la torre Allianz di Citylife, ma non solo, nell’incontro di giugno di Thinking Varese, la rassegna di incontri organizzata dall’ordine degli Architetti di Varese, con Andrea Maffei.
Quello che ormai già rappresenta uno dei monumenti moderni di Milano, parte delle “Tre torri” firmate da Arata Isozaki, Daniel Libeskind e Zaha Hadid, è stato realizzato con la fattiva partecipazione di Andrea Maffei, relatore del webinar di giugno, che dopo la sua laurea a Firenze si è trasferito a Tokyo a lavorare nello studio di Isozaki fino al 2004, dove è diventato Associato e responsabile dei progetti italiani.
Un esperienza che oltre che dura («Per tempi di lavoro, impegno speso e metodi» come ha sottolineato la presidente dell’ordine degli architetti, Elena Brusa Pasquè) è stata fondamentale anche per portarsi nello studio di Milano – Aperto a suo nome dal 2005 – il metodo “numerico” dei giapponesi, per definire con più efficienza proporzioni e persino acquisti di forniture.

Il grattacielo Allianz a Milano, di cui è co-progettista insieme a Isozaki ha 50 piani e 207 metri di altezza, rappresenta la più importante delle costruzioni del nuovo quartiere City Life ed è costruito a moduli, con dei contrafforti che «Non sono necessari alla stabilità del grattacielo, ma al suo confort: per evitare a chi occupa gli ultimi piani sgradevoli sensazioni, come nausea e giramenti di testa». Perchè anche questi sono i problemi da considerare quando si costruisce un palazzo di grande altezza, che non è affatto rigido ma si flette con il passaggio del vento, e su questi sono necessari molti studi. Il palazzo iconico è stato realizzato in tre anni, dal 2012 fino alla sua inaugurazione nel 2015: ed è già uno tra i palazzi più visitati – ma solo all’esterno, poichè si tratta della sede centrale di una compagnia assicurativa – della città di Milano.

Insieme alla “Torre Isozaki” Maffei ha illustrato anche altre sue opere più significative, come il duttile palahockey di Torino, grande intervento realizzato per le olimpiadi invernali 2006: nato per ospitare le partite di quello sport invernali, è stato pensato però fin da subito per essere utili e ad altri sport e ospitare concerti e grandi incontri politici, grazie alla sua capienza tra i 12.500 e i 17mila spettatori, a seconda della configurazione.
Nel webinar, che presto sarà ospitato nel canale YouTube dell’Ordine degli Architetti di Varese, sono illustrati inoltre anche i progetti della nuova uscita del museo degli Uffizi (2007) e della nuova biblioteca di Maranello (2009), inaugurata nel 2011.
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La cosa spiacevole è però l’enorme scritta pubblicitaria sul tetto, le belle arti non dicono nulla? se modifico il mio tetto mi multano, lì lo sfregio al paesaggio è enorme….