Continua la transizione digitale di Lozza: “Siamo un laboratorio di smart working”

Il sindaco fa il punto sulle attività intraprese negli ultimi mesi dal comune: "Una modalità di lavoro che apre scenari che vanno oltre la contingenza del recente lockdown"

digitale

«Già da qualche mese nel Comune di Lozza è stato avviato un progetto di informatizzazione che prevede la sostituzione degli applicativi gestionali ormai obsoleti con moderni software in tecnologia Cloud, attraverso i quali i dipendenti possono lavorare agevolmente da casa o da qualsiasi altro luogo, disponendo semplicemente di un computer connesso ad internet». Lo spiega Giuseppe Licata, Sindaco di Lozza, nel fare il punto sulle iniziative intraprese negli ultimi tempi.

«Lozza diventa così laboratorio di smart working -continua Licata-. Una modalità di lavoro che apre scenari che vanno oltre la contingenza del recente lockdown, con possibili risvolti economici, sociali e ambientali. Pensiamo al risparmio economico per il lavoratore che deve recarsi meno frequentemente sul posto di lavoro, ai connessi benefici sulla viabilità e l’inquinamento ambientale, ma, soprattutto, alla possibilità di poter meglio conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari. Questo è lo spirito con cui stiamo portando avanti questo progetto condiviso con tutti i dipendenti”.

Tecnologie che, comunque, non possono prescindere dalle persone. «Sul piano operativo questa innovazione sta rendendo più semplice la collaborazione di personale esterno con il nostro Comune. Condizione questa sempre più frequente tra i piccoli Comuni, che sopperiscono alla carenza di personale e particolarmente di figure specializzate, ricorrendo a gestioni associate e unioni di comuni. Anche su questo fronte la tecnologia Cloud ritengo sia la strada da percorrere».

A condurre il progetto sul piano tecnico è Matteo Acchini, consigliere comunale ed esperto informatico, che commenta: «La necessità di rinnovare il sistema informatico ci ha spinto a cercare soluzioni che permettessero al nostro Comune di avviare una trasformazione digitale in grado di ripensare modalità di lavoro e di relazione tra i nostri collaboratori, e, al contempo, di ampliare le possibilità di interazione con i nostri concittadini. La tecnologia è fattore abilitante per tutto questo: gli applicativi che scegliamo determinano quale modelli di organizzazione amministrativa un comune può adottare e quali soluzioni di partecipazione avere con i cittadini, in un connubio tra relazione remota e diretta che diventerà sempre più inscindibile».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Giugno 2020
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