L’impatto psicologico del covid19: in difficoltà 7 bambini su 10

Soprattutto ansia, mancanza d'aria e disturbi del sonno per i maggiori di 6 anni, irritabilità e regressioni per i più piccoli. Allo studio hanno partecipato 90 famiglie varesotte

Generico 2018

Nel 65% dei bambini in età prescolare e nel 71% dei bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni sono insorte problematiche comportamentali, ansie, disturbi del sonno, irritabilità e sintomi di regressione durante il lockdown.
Questi i dati emersi da un’indagine condotta dal Gaslini di Genova per monitorare l’impatto della pandemia Covid19/Sars2 sullo stato psicologico dei bambini, poco contagiati dalla pandemia ma duramente colpiti dalle misure restrittive per il contenimento del virus.

Il sondaggio è stato svolto a circa tre settimane di distanza dal lockdown mediante piattaforma Google Form e in forma anonima: in due settimane hanno aderito 6800 soggetti da tutta Italia, di cui una novantina da Varese e provincia. 
Quasi la metà delle persone che hanno partecipato al sondaggio (3251 questionari)  sono genitori con figli minorenni a carico. E da qui la fotografia di come i bambini, costretti a casa, hanno vissuto i lunghi mesi di quarantena. 

BAMBINI DA ZERO A SEI ANNI

Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità (oltre 500 bambini), disturbi del sonno e disturbi d’ansia come inquietudine (in oltre 300 bambini), ansia da separazione.
Ma anche pianti inconsolabili, paura del buio e che hanno riguardato complessivamente il 65% dei piccolissimi.

BAMBINI E RAGAZZI DAI 6 AI 17 ANNI

Le difficoltà hanno riguardato il 71% dei bambini e adolescenti (età 6-18 anni).  In questa fascia di età i disturbi più frequenti “hanno interessato la componente somatica, con disturbi d’ansia e somatoformi come la sensazione di mancanza d’aria ( segnalato per quasi 2000 ragazzi)”, si legge nel report dell’indagine promossa dal neurologo Lino Nobili – direttore del dipartimento di Neuropsichiatria infantile dell’’Irccs Giannina Gaslini – presentato nei giorni scorsi al ministero della Salute. Molto frequenti anche i disturbi del sonno quali difficoltà di addormentamento, difficoltà di risveglio per iniziare le lezioni per via telematica a casa.
“In particolare, in questa popolazione è stata osservata una significativa alterazione del ritmo del sonno con
tendenza al ”ritardo di fase” (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), come in una sorta di jet lag domestico – si legge nel report – In questa popolazione di più grandi è stata inoltre riscontrata una aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore“.

L’INFLUENZA DEI GENITORI

Il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini e ragazzi sembra essere correlata in maniera statisticamente significativa con il grado di malessere circostanziale dei genitori (più frequente in caso di convivenza con bambini e anziani), per cui all’aumentare di sintomi o comportamenti suggestivi di stress nei genitori aumentano anche i disturbi comportamentali e della sfera emotiva nei bambini e negli adolescenti.
“Oltre alla necessità di misure di controllo del rischio di contaminazione è necessario mettere in atto procedure di tutela del benessere mentale sia delle popolazioni fragili, sia degli altri”, si legge nelle conclusioni dell’indagine.

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Pubblicato il 19 Giugno 2020
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