Varese vince con la Green Economy
Due imprese, una di Origgio e una di Lonate Pozzolo, protagoniste in tema di economia circolare, vincitrici di un bando regionale. Per loro, da Camera di Commercio contributi per 120mila euro
In un momento in cui il motore dell’economia si sta riavviando, le imprese varesine si confermano nel loro ruolo di avanguardia dell’innovazione. E lo fanno con una forte attenzione ai principi della Green Economy. «Siamo fortemente impegnati nel supporto al sistema Varese in tutte le sue componenti: oggi più che mai sentiamo l’urgenza di essere vicini ai nostri imprenditori, garantendo loro le opportunità necessarie per riavviarsi sulla strada della competitività sui mercati internazionali» spiega il presidente di Camera di Commercio, Fabio Lunghi, commentando l’esito, lusinghiero per il nostro territorio, del bando “Innovazione delle Filiere di Economia Circolare in Lombardia”, promosso da Regione e Camere di Commercio: «Due aziende varesine hanno ricevuto complessivamente 120mila euro – sono sempre parole di Lunghi – per la validità della loro proposta progettuale che punta all’utilizzo efficiente delle risorse, la riduzione della produzione dei rifiuti e il riuso dei materiali. Il tutto in una logica di Economia Circolare. Del resto, la Green Economy è uno dei fattori chiave non solo per la ripartenza, ma anche per l’immediato futuro del nostro sistema. Basti pensare a quante risorse metterà in campo l’Unione Europea con la sua Commissione che ha nel progetto Green Deal la pietra angolare del proprio ambizioso progetto di rendere il nostro continente il primo a impatto zero sull’ambiente».
Quali allora i due progetti varesini vincitori del bando regionale?
Il primo è quello della Roelmi Hpc Srl di Origgio, azienda che produce ingredienti attivi nei settori della cosmetica e degli alimenti con principi nutritivi che hanno effetti benefici sulla salute. «Il progetto mira a incrementare il nostro portafoglio prodotti – dice l’amministratore delegato Rosella Malanchin –, utilizzando sottoprodotti della trasformazione agroalimentare non più edibili. In particolare, quelli provenienti dalle filiere del pomodoro, del riso e della viticoltura, non tralasciandone altre che potrebbero essere fonte di interesse per nuovi sviluppi. Il tutto attraverso processi a basso impatto ambientale biotecnologici: questo è il fattore decisivo, che ci ha permesso di essere selezionati per il finanziamento del bando».
L’altra azienda è invece la Ferraro Spa di Lonate Pozzolo, una realtà produttiva che si occupa della costruzione di macchinari in ambito tessile. L’innovazione tecnologica adottata vuole garantire una soluzione definitiva al problema, di certo rilevante in campo ambientale, collegato all’utilizzo dell’acqua nel processo di stampa e di tintura dei tessuti. «Grazie al nostro meccanismo “Rotoclean/Rotoflow” – spiega Simone Ferraro, l’imprenditore titolare dell’azienda –, si migliorano la dinamica e la tenuta dell’immissione dell’acqua nel circuito idraulico, garantendo miglior efficienza con una conseguente minor dispersione della preziosa risorsa H2O. Un risultato che ci gratifica nel nostro sforzo sul versante della green economy, raggiunto grazie anche al prezioso contributo ottenuto con il bando promosso da Regione Lombardia e Camera di Commercio».
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