La Fondazione Molina supera l’emergenza Covid e riapre il reparto subacuti tutto rinnovato

Dopo i difficili mesi dell'emergenza sanitaria, la Fondazione riapre i suoi 22 letti subacuti in un ambiente ripulito e potenziato grazie alla donazione del Trust Valcavi

Varese - Inaugurato il nuovo reparto sub-acuti al Molina

Tutto nuovo, potenziato e con dotazioni tecnologiche innovative. È stato riaperto questa sera, con una visita da parte delle istituzioni, il padiglione Perelli della Fondazione Molina.

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Era stato lo stabile dedicato ai pazienti colpiti da coronavirus durante la pandemia, il centro di un’emergenza sanitaria che aveva coinvolto ospiti e personale.

Superata la fase critica e dopo una profonda opera di risanamento e sanificazione, si riparte con una rivisitazione delle stanze dei subacuti al piano terreno.

«Prima dell’emergenza Covid c’era un programma che riguardava le cure subacute in trasformazione in degenza di comunità – ha detto Guido Bonoldi, presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione Molina – con la possibilità di ricoveri non solo dall’ospedale ma anche dal territorio e penso che con le dotazioni che abbiamo ora penso che possiamo candidarci a degenza di comunità con un’intensità più alta».

Un tema importante, come ha sottolineato il consigliere regionale Samuele Astuti, membro della Commissione sanità di Regione Lombardia: «Ci siamo tutti resi conto dell’importanza di riuscire a creare una vera continuità assistenziale, mettendo in collegamento il territorio con tutte le sue strutture organizzative  che devono lavorare insieme alla medicina ospedaliera. Questo sarà uno dei temi centrali nel dibattito sulla riforma della sanità lombarda».

Anche l’assessore Roberto Molinari, presente insieme al sindaco Davide Galimberti, ha ribadito l’importanza del legame tra l’istituto Molina e il territorio, in particolare con la città di Varese: «E’ un legame importante, ancora di più da quando c’è un consiglio di amministrazione che dialoga con la città di Varese, fa sapere cosa fa per la città e per i suoi anziani e per le persone in difficoltà. E lo sappiamo bene noi che lavoriamo a stretto contatto con problemi che a volte sono nascosti ma che esistono anche nella nostra città e sappiamo quanto è utile e importante avere una struttura così».

La nuova fase del padiglione ha avuto anche uno sponsor illustre: il Trust Valcavi, avviato per ricordare l’avvocato Giovanni Valcavi. È stata la stessa vedova, la dottoressa Paola Bassani Valcavi a voler investire in tecnologia per macchinari che possano monitorare i pazienti.

I letti del reparto di subacuti sono 22 e la loro funzione sarà ancora quella di dare accoglienza a degenti in dimissione dall’ospedale non ancora in grado di rientrare al domicilio.

Con le ultime delibere Regione Lombardia e l’istituzione della nuova figura dell’infermiere di comunità, il Molina si offre per dare aiuto alla medicina del territorio per i pazienti di media gravità che non rientrano tra i casi da ospedalizzare. A seguire il reparto sono tre medici, sette infermieri e cinque ASA.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Luglio 2020
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