Sorprese e doni a “Penasca, un borgo da riscoprire”
La rassegna potrebbe diventare vetrina permanente per opere d'arte come il ritratto di Davide Galimberti realizzato dal pittore "di casa" Gianpiero Castiglioni
Ricca di sorprese la rassegna d’arte “Penasca: un borgo da riscoprire”, costretta per questa 39^ edizione a trasformarsi in un evento social lungo un mese intero per dare il giusto spazio agli oltre 60 artisti che hanno aderito anche quest’anno all’iniziativa, esponendo in maniera virtuale le loro opere tra vicoli e cortili suggestivi, ma troppo minuti per garantire il mantenimento delle distanze in un evento in presenza.
A partire dal 4 luglio, ogni giorno sulla pagina facebook di Penasca un paio di artisti espongono (pubblicano) le proprie opere introdotti da un breve video che racconta il vicolo, o la corte in cui gli stessi avrebbero dovuto trovarsi se la rassegna si fosse potuta svolgere in presenza.
Oltre a questo programma, fitto e puntuale, c’è spazio anche per qualche sorpresa, come il dono di un ritratto del Sindaco di Varese consegnato al primo cittadino proprio nel giardino di villa Bonacina, cuore della rassegna, qualche giorno fa. L’iniziativa è di Gianpiero Castiglioni, pittore residente a San Fermo con studio proprio nel borgo che ha “esposto” per la Rassegna di Penasca qualche giorno fa, e ha voluto consegnare personalmente nelle mani Davide Galimberti il ritratto dipinto per lui durante un evento dedicato alla pittrice Enrica Turri Bonacna.
“Sia noi dell’associazione Amici di San Fermo che gli artisti che stanno esponendo siamo molto soddisfatti di questo esperimento social – racconta Patrizia Bonacina tra i promotori – le speciali contingenze sanitaie quest’anno ci hanno costretto a sfruttare i social e a dilatare nel tempo la rassegna che diventa stagione d’arte che potremmo addirittura trasformare in una permanente e candidarci ad essere una vetrina per gli artisti che hanno vissuto il Borgo dipinto di Penasca”.
Così accanto ai 10 dipinti d’autore esposti sui muri dal 2000 e che hanno trasformato Penasca in uno dei Paesi dipinti d’Italia, la vocazione artistica di uno degli insediamenti umani più antichi di Varese potrebbe avere un “avamposto” fisso anche sul web.
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