Controlli nei locali e tra il popolo della notte, 38enne finisce in carcere
Per l'uomo il Tribunale aveva deciso l'aggravamento della misura cautelare dai domiciliari al carcere. Controllati 5 esercizi commerciali e 150 persone
Durante il trascorso week-end di Ferragosto, festività caratterizzata dalla consueta e notevole affluenza di persone, su disposizione della Questura di Varese, il Commissariato di PS di Gallarate ha predisposto una mirata attività di prevenzione e tutela dell’Ordine Pubblico intensificando la presenza di equipaggi dediti al controllo del territorio, nei luoghi interessati dalla movida.
L’attività di polizia, effettuata nelle serate del 14 e 15 agosto, con il contributo della Squadra Amministrativa della Questura ed in collaborazione con la Polizia Locale, oltre al controllo di circa 150 persone e 20 autovetture, ha interessato anche cinque esercizi commerciali del gallaratese, nei confronti di alcuni dei quali sono stati contestati svariati illeciti di natura amministrativa tra cui, l’inosservanza dell’Ordinanza Sindacale che vieta il bivacco ed il consumo di alcool nella pubblica via, la mancata esposizione delle tabelle recanti gli orari ed i giorni di apertura e chiusura, l’assenza dei previsti cartelli di “vietato fumare e del listino prezzi”, il mancato rispetto delle norme afferenti la sorvegliabilità dei locali pubblici, la mancanza di etilometri e la mancanza della prescritta autorizzazione all’installazione di telecamere.
Nella stessa serata del 14 agosto, gli uomini del Commissariato di PS di Gallarate hanno rintracciato e poi tradotto in carcere un trentottenne marocchino, residente a Gallarate e caratterizzato da una storia criminale di spessore, al quale, l’autorità giudiziaria, su segnalazione del Commissariato, ha revocato la concessione alla detenzione domiciliare ordinandone l’immediata carcerazione.
La necessaria revoca della concessione e il contestuale provvedimento di carcerazione sono stati determinati, fra l’altro, oltre che dal suo continuo far uso smodato di alcool con comportamenti considerati sistematicamente rischiosi per l’incolumità altrui, anche dalle innumerevoli e perduranti condotte antigiuridiche che hanno chiaramente mostrato, nel corso degli anni, la sua scarsa inclinazione al rispetto delle prescrizioni imposte dal Tribunale. Per il soggetto, detenuto in regime di arresti domiciliari, si sono quindi aperte le porte del carcere di Busto Arsizio.
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