La ripartenza della scuola a Busto Arsizio, Gallarate, Somma Lombardo e Castellanza

A Busto solo una scuola ha richiesto spazi esterni, che verranno assicurati da un oratorio. A Castellanza assicurati tutti i servizi dalla mensa al pre e post-scuola. A Gallarate ogni spazio è stato riadattato

banchi scuola

L’inizio del nuovo anno scolastico sta mettendo a dura prova le amministrazioni comunali, l’ufficio scolastico provinciale, i dirigenti e il personale scolastico, le aziende di trasporto. Un lavoro complicato di coordinamento che non è ancora concluso e che avrà bisogno di continui aggiustamenti in base all’evoluzione del contagio. Ecco come si andrà a scuola con gli autobus.

LA RIPARTENZA DELLA SCUOLA A BUSTO ARSIZIO

A Busto Arsizio la situazione è molto complicata. La città è un hub scolastico importante per quanto riguarda le superiori e cinque istituti comprensivi che accorpano scuole elementari e medie. Il nodo principale ancora da sciogliere è quello del trasporto scolastico che, fino a quando la commissione orari di Stie non si pronuncerà sulla nuova riorganizzazione, rimarrà in un limbo. Risolto quasi dappertutto, invece, il problema degli spazi ulteriori per garantire il corretto distanziamento tra gli alunni. In quasi tutte le scuole si è riusciti a creare nuove aule con piccoli interventi di edilizia mentre l’unica realtà ad aver richiesto spazi esterni è l’istituto comprensivo Crespi che ha ottenuto la disponibilità della parrocchia di San Giuseppe per l’utilizzo di alcune aree dell’oratorio. L’assessore alla Scuola Gigi Farioli è convinto che non ci saranno problemi e ha annunciato che a breve verrà definita la convenzione tra l’istituto, l’amministrazione e la parrocchia. Nelle scuole superiori sono state adottate tutte le misure necessarie per aumentare il distanziamento. All’Ite Tosi, ad esempio, con interventi edili negli spazi interni mentre al liceo Crespi è stato chiesta e ottenuta la sede di piazza Trento e Trieste dove sono state ricavate altre cinque aule. Per quanto riguarda ingressi e uscite si stanno limando i dettagli sui moduli orari che si immagina di ridurre a 50 minuti.

LA RIPARTENZA DELLA SCUOLA A GALLARATE

Anche a Gallarate non ci saranno spazi aggiuntivi: «Già a luglio avevamo verificato che all’interno dei singoli istituti sono state trovate soluzioni adatte» spiega l’assessore all’istruzione Massimo Palazzi. «E in ogni caso c’è un problema: le scuole non avrebbero personale da dedicare alla gestione di questi spazi». Insomma: adattare a nuove funzioni gli spazi esistenti è una necessità imposta. Via libera dunque a usare laboratori, saloni, aule professori e ogni altro locale adatto ad accogliere, seppur in via straordinaria, i ragazzi. Qui, invece, trovate la situazione di Cardano al Campo.

LA RIPARTENZA DELLA SCUOLA A CASTELLANZA

A Castellanza il sindaco Mirella Cerini rassicura i genitori: «Rassicuriamo i genitori, non ci saranno riduzioni di orario e stiamo predisponendo anche il servizio di pre e post-scuola. Vanno rivisti i criteri di accesso a questo servizio che darà precedenza alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori». Per quanto riguarda le altre questioni l’amministrazione sottolinea che gli spazi nei tre plessi sono più che sufficienti. Sia alle Da Vinci che alle Manzoni sono stati ricavati spazi aggiuntivi con opere murarie contenute ai minimi termini. In accordo col dirigente scolastico le questioni sono state affrontate in più step a partire da giugno, man mano che venivano emanate le linee guida. Sia in termini di dotazione di banchi (sono già singoli ed è bastato distanziarli) che di aule non ci sono state grosse difficoltà. Anche gli ingressi sono stati differenziati ogni dieci minuti per evitare assembramenti e ogni scuola ha almeno due o tre ingressi disponibili. Risolto anche il problema dei bus scolastici per le scuole medie (circa 100 i ragazzi che lo utilizzano) che per le elementari (dove gli utenti sono 15). Settimana prossima ci sarà anche un incontro con i genitori delle elementari per attivare il pedibus. Per quanto riguarda la mensa è previsto un contributo economico del Comune per garantire servizio: «Alle Manzoni hanno il refettorio – conclude il sindaco – mentre alle De Amicis e alle Da Vinci gli alunni mangeranno in classe. Garantita, infine, la didattica a distanza nel caso dovesse servire, anche grazie agli acquisti di dispositivi elettronici effettuati nei mesi scorsi, durante il lockdown».

LA RIPARTENZA DELLA SCUOLA A SOMMA LOMBARDO

«Fortunatamente riusciamo a garantire usando gli spazi esistenti» spiega il sindaco Stefano Bellaria. «Abbiamo fatto una serie di lavori di adeguamento degli spazi, in particolare alle scuole medie Da Vinci sono state abbattute alcune pareti per allargare le aule». Due aule aggiuntive sono state recuperate anche alla sede dell’Isis Ponti (geometri e agrario). Per il resto ogni scuola ha potuto adattare gli spazi: lo dimostra anche il fatto che non si è dovuto ricorrere neppure all’unico edificio scolastico che era dismesso, che è stato invece destinato all’istruzione degli adulti (che è comunque parte importante, ma si svolge in altri orari)

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Pubblicato il 27 Agosto 2020
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