Sorpresa: a Varese aumentano i negozi di vicinato
Nell’esporre i numeri della presenza di negozi in città, l’assessore al commercio Ivana Perusin rivela una importante controtendenza nel capoluogo, rispetto agli analoghi dati regionali
È una piccola grande notizia quella che si scopre a margine della presentazione del bando per sostenere il commercio varesino colpito dalla pandemia.
Nell’esporre i numeri della presenza di negozi in città, l’assessore al commercio Ivana Perusin ha rivelato infatti una importante controtendenza in atto nel capoluogo fino al Covid, rispetto agli analoghi dati regionali: a Varese il numero dei negozi di vicinato, cioè quelli medio-piccoli sparsi nella città, era in aumento.
Ivana PerusinUn fenomeno in atto sia sul lungo che sul breve periodo: dal 2008 al 2019 i dati di Infocamere segnalano infatti un costante aumento del numero di negozi di vicinato in città, con un accelerazione negli ultimi due anni precedenti al 2020. Nel 2008 i negozi erano infatti 1711, Nel 2017 erano 1819 e nel 2019 sono 2025: con un aumento, negli ultimi due anni, di oltre l’11 per cento.
Una crescita, quella degli ultimi anni, che andava oltre i dati provinciali ed era addirittura in controtendenza con il dato regionale: dal 2017 al 2019 in provincia i negozi di vicinato sono aumentati da 9744 a 10.104, cioè del il 3,6%, mentre il dato regionale vede, al contrario, diminuire il numero dei negozi di vicinato da 113.610 a 112.647, cioè l’1% in meno.
«Purtroppo il covid ha colpito duramente questa categoria, che in città era oggettivamente in crescita – commenta l’assessore – Valuteremo gli effetti sul fine anno, con dati comparabili, per poter prendere le decisioni giuste e riportare la tendenza su questo trend»
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Buongiorno, passeggiando per Varese nel periodo PostCovid la sensazione appare tutto l’opposto. Molte serrande abbassate, alcune attività proprio non hanno riaperto (specie i Bar). altre sono a personale ridotto ed in difficoltà.
I dati citati nell’articolo si riferiscono al 2019, quando euforia e ottimismo portarono molti ad investire in nuove attività, poi il coronavirus le ha fatte tutte ridimensionare. Nella pubblicazione e nel proclamare quanto scritto si dovrebbero citare dati reali quantomeno aggiornati alla fine di Agosto 2020. Se no appare tutto come una presa in giro.
Non ci sono ancora i dati aggiornati al post covid: tant’è che il commento dell’assessore è in questi termini. A fine anno sarà fondamentale una nuova verifica. In realtà, però, la “sensazione” a fine 2019 non era affatto di euforia: per questo i dati risultano comunque sorprendenti. Continueremo a monitorare