I “magnifici” dodici: i consigli di quartiere di Varese si presentano
Tutto quello che volete sapere dai consigli di quartiere: dai nomi dei consiglieri ai loro recapiti, agli obiettivi che ogni consiglio si è dato
Sono dodici a rappresentanza di quelle che una volta si chiamavano castellanze o rioni. Nelle grandi città li chiamano municipi. A Varese si è preferito definirli consigli di quartiere. Sono organi di partecipazione della cittadinanza di tipo consultivo e propositivo, formati da un complesso meccanismo per la nomina di delegati da parte di maggioranza e opposizione e il reclutamento di 30 cittadini, estratti a sorte e che hanno accettato di lasciarsi coinvolgere, a titolo gratuito.
I consigli possono attivare assemblee di cittadini, organizzare laboratori specifici e attività di informazione alla cittadinanza. Nascono quindi come un “ponte” tra l’amministrazione cittadina e la realtà dei rioni, e possono essere convocati dai rappresentanti delle istituzioni cittadine, ma anche da 50 residenti o da un quinto degli stessi consiglieri.
In tutto sono 12, di composizione varia a seconda della popolarità dell’area amministrata, e sono composti da un coordinatore e da una serie di consiglieri, il cui numero varia in base alla rispettiva popolazione residente, da 5 a 9 : per i quartieri fino a 4.000 abitanti sono previsti cinque consiglieri; per quelli che hanno tra i 4.000 e gli 8.000 residenti sette consiglieri; per quelli che superano gli 8.000 abitanti nove consiglieri.
LA MAPPA DEI CONSIGLI DI QUARTIERE
Rimarranno in carica sino al giugno 2021, in corrispondenza al mandato elettorale dell’attuale amministrazione: le loro attività sono cominciate nel giugno scorso, e stanno cominciando malgrado la difficile situazione Covid. Per conoscere meglio le loro realtà e presentarle, abbiamo rivolto alcune domande ai 12 coordinatori eletti.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 1
consiglioquartiere1@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 1, che comprende Campo dei Fiori, Sacro Monte, Velate, Fogliaro, Sant’Ambrogio, Bregazzana e Rasa, vede come consiglieri Glauco Daverio, Daniele Magrì, Daniela Penazzi, Daniela Piccinelli, Tiziana Santi, Dario Capelli e Anna Vernocchi.
È presieduto da Daniela Penazzi.
Quali sono le priorità per la sua zona?
Innanzitutto, la gestione di collegamenti con il centro. Sant’Ambrogio è servito, ma le altre frazioni hanno collegamenti veramente sporadici e chi si muove per lavorare è costretto ad utilizzare i mezzi privati. Inoltre anche qui, come in altri quartieri, c’è il problema dei parcheggi e dell’illuminazione: la questione luci si sta risolvendo ma quello dei parcheggi resta un problema sentito. In questo momento poi ci sono delle problematiche ambientali, o meglio idrogeologiche, che interessano fortemente la zona: se altrove sono problemi importanti, qui quando piove si trema, in quanto frazioni periferiche alle pendici del Campo dei Fiori
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Il problema è che in questi tempi non riusciamo a gestire una riunione tra noi: perciò al momento la comunicazione con la popolazione è quasi impossibile. Con il passaparola abbiamo diffuso la mail, e ci stanno arrivando segnalazioni, ma degli incontri sarebbero utili anche per precisare qual è il genere di segnalazioni che possiamo utilmente sottoporre all’amministrazione .
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Nel nostro consiglio di quartiere abbiamo dei rioni esterni che hanno una forte identità territoriale, molto diversa dalla realtà dei quartieri più centrali: in centro ci sono zone di contatto tra quartieri, non se ne comprende l’inizio o la fine. I nostri invece sono nuclei isolati, a se stanti. Hanno una identità di rione ma al contempo si sentono Varese e vorrebbero sentirsi più Varese, vorrebbero essere più considerati. Se si vedono i piani di intervento alla fine si comprende che non è cosi, ma quella percezione di “solitudine” resta sempre: per rimediare basterebbe già una maggiore frequenza di collegamento dei mezzi, perché si ha la sensazione di non essere ben connessi con il circuito cittadino.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
«Il quartiere 1 è il frutto di quattro identità ben distinte: e se per sant’Ambrogio e Bregazzana si possono riscontrare delle contiguità identitarie, per Rasa e Sacro Monte sicuramente no. Il collegamento permetterebbe una maggiore interazione. Inoltre sono accumunate dal punto di vista geografico e di una serie di problematiche, sono le “frazioni del nord”. Hanno una forte identità con forza decisionale e movimenti, ma hanno anche la voglia di considerarsi Varese
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 2
consiglioquartiere2@comune.varese.it,
Il consiglio di quartiere 2, che comprende le zone di Avigno, Masnago e Calcinate degli Orrigoni, vede come consiglieri: Marco Mannucci, Davide Castelli, Laura Contini, Francesco Agostini, Marta Maran, Alberto Nicora, Pietro Goitan, Valentina Carbone, Silvia Filippa. Sostituti: Carla Rossi e Orietta Chiaravalli
È presieduto da Marco Mannucci
Quali sono le priorità per la sua zona?
Le segnalazioni dei cittadini che si sono rivolti alla nostra e-mail, riguardano soprattutto problematiche legate a viabilità, manutenzione strade e decoro, problemi per i quali spesso la gente non sa bene a chi rivolgersi. A parte questo aspetto, comunque importante, siamo consapevoli di rappresentare un quartiere molto popoloso e dalle diverse necessità. Ci piacerebbe valorizzare le varie zone, affrontando quelle migliorie, che, anche se piccole, possano risultare importanti nella vita quotidiana del quartiere.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Purtroppo la situazione di emergenza sanitaria non aiuta certamente questo aspetto. Al più presto cercheremo di organizzare un consiglio di quartiere aperto alla cittadinanza. Ci piacerebbe individuare uno o più progetti su cui chiedere espressamente e in maniera mirata la collaborazione più o meno attiva dei cittadini. Il tempo è poco, le idee sono tante e la situazione Covid-19 preoccupante, speriamo di riuscirci o almeno mettere le basi per chi verrà al termine del nostro mandato.
Sicuramente sarebbe bello, ora che abbiamo capito la difficoltà nello stare distanti e separati, riscoprire la bellezza dell’essere uniti per un bene comune, nonostante magari le divergenze.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Il nostro quartiere abbraccia sia l’area centrale (Masnago) che l’area più periferica della città (Avigno e Calcinate degli Orrigoni). Tutto sommato ritengo che sia Avigno che Calcinate siano ben connessi con il centro cittadino. Calcinate che è sicuramente il più distaccato delle tre zone è appena stato protagonista di due grossi interventi (campo di atletica e ponte via Giordani): indipendentemente dalle critiche che si possono fare, dimostra una notevole attenzione del Comune su quest’area.
Coi paesi confinanti sarebbe bello riuscire a collaborare (parlo a livello di cittadinanza più che di istituzioni) soprattutto su quelle che sono aree di interesse comune (penso Campo dei Fiori e Lago), ma direi che si tratta di un discorso che esula dalle competenze e possibilità del consiglio di quartiere.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Più che identità parlerei di luoghi di interesse comune. Per molte persone uno di questi luoghi è sicuramente la comunità pastorale (che è piu ampia e comprende anche le parrocchie di Velate, Bobbiate, Lissago, Calcinate del pesce, Cartabbia e Capolago), ma come dimenticare lo Stadio o il Palazzetto, o ovviamente le scuole (Liceo Scientifico, Artistico e Vidoletti) o i parchi pubblici e perchè no, anche i supermercati.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 3
consiglioquartiere3@comune.varese.it
li consiglio di quartiere 3, che comprende Bobbiate, Mustonate, Lissago, Schiranna, Calcinate del Pesce, vede come consiglieri: Laura Ponzin, Mauro Lenzi, Alberto Pistocchi, Massimo Crugnola, Angelo Morlacchi, Ludovica Sveva Sambugar e Riccardo Santinon
È presieduto da Laura Ponzin
Quali sono le priorità per la sua zona?
Molte riguardano la viabilità, come la messa in sicurezza di tratti stradali a traffico sostenuto e veloce specie intorno alla provinciale del lago; la mancanza di parcheggi in piazza a Lissago (seppur già approvati dal Comune) e adiacenti la ciclabile; la mancanza di fermate autobus con protezione sul tratto Calcinate-Schiranna; la mancanza di un servizio bus per studenti in zona Lissago. A nostro avviso è necessario inoltre mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale della provinciale con soluzioni che aumentino il numero di passaggi e l’incolumità di pedoni e ciclisti: a tale scopo stiamo rivalutando un progetto già esistente. Al di là della viabilità, pensiamo sia importante una rivalutazione dei percorsi verdi storici della zona, ma anche della piazza centrale di Lissago.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Attraverso canali social, in particolare i gruppi Facebook già attivi nei vari quartieri. In questo particolare momento risulta complesso, se non impossibile, organizzare incontri sul territorio: per tale motivo è stato reso disponibile un indirizzo mail dove qualsiasi cittadino può sentirsi libero di comunicare la propria necessità e/o punto di vista.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
La proposta del Comune di raggiungere le periferie attraverso i consigli di Quartiere è molto ben vista dalla popolazione: mi sono giunte sia richieste che riguardano l’intera comunità che richieste di servizi specifici su aree ristrette che tuttavia non vanno trascurate.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Ogni area che rappresento ha una identità storica molto sentita dai propri abitanti, che vivono il desiderio di abbellirla, rivalutarla e renderla più fruibile anche a fini turistici. Ad esempio la zona del lago meriterebbe di essere valorizzata dal punto di vista archeologico con la creazione di un parco, dove indirizzare le scolaresche e i turisti. Esiste una ricerca recente che ha permesso di riscoprire una rete di sentieri verdi che consentirebbe di valorizzare e tutelare il territorio varesino la cui estensione interessa le frazioni di Mustonate, Lissago, Calcinate degli Orrigoni, Masnago, Bobbiate, Casbeno, Schiranna, Calcinate del Pesce, Avigno, Velate; la valorizzazione di questi sentieri permetterebbe di connettere il Parco Regionale del Campo dei Fiori con la pista ciclopedonale del Lungolago, fino ai sentieri della via Verde Varesina.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 4
consiglioquartiere4@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 4, che comprende Bosto, Casbeno, Campigli, Schirannetta vede come consiglieri Manuela Lozza, Giovanni Maria Aletti, Giovanna Bianchi, Filippo Gallicet, Andrea Luoni, Carla Minonzi, Marco Tavazzi
È presieduto da Manuela Lozza
Quali sono le priorità per la sua zona?
Varese 4 è una zona molto variegata. Certamente l’alta densità di uffici pubblici (dal catasto alla questura), di scuole di ogni ordine e grado (dall’infanzia all’università), di centri sportivi, senza contare l’accesso all’autostrada, pone una serie di quesiti specifici, legati anche alla grande affluenza di persone dagli altri quartieri e dai comuni limitrofi. Parliamo quindi di trasporti, ma anche di viabilità sulle vie secondarie.
In più siamo attenti alla situazione del verde pubblico – di cui il nostro territorio è particolarmente ricco. Non ci riferiamo solo alla manutenzione delle aree già riqualificate (proprio a Bosto è recentemente stato inaugurato un nuovo parco pubblico), ma anche con il desiderio di mappare le aree incolte e abbandonate anche a fronte di una valorizzazione delle attività agricole oggi presenti sul nostro territorio.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Attraverso comunicazioni e mail istituzionali, certamente. Ma anche con il contatto diretto, potendo contare grazie alle nostre professioni e alle nostre situazioni familiari su tanti contatti nelle scuole, negli uffici e negli esercizi. Facendoci riconoscere, insomma. Grandi speranze le riponiamo anche sull’aiuto che i media locali possono darci nel promuovere la nostra attività, visto che il servizio ai cittadini è il nostro obbiettivo comune. Vorremmo poi organizzare con una certa frequenza assemblee pubbliche, dove non solo ascoltare i cittadini ma avere la possibilità di capire quali richieste sono più sentite. Ma purtroppo per il momento bisogna inventare nuovi modi per ascoltare e farsi ascoltare. Per esempio, stiamo per utilizzare la modalità del sondaggio online per valutare il reale interesse di tutti su alcune proposte avanzate da alcuni cittadini.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Varese 4 è un territorio altamente frequentato sia da un’utenza proveniente dalla città, sia dai paesi limitrofi, grazie agli uffici pubblici e alle scuole. Proprio a questo proposito si potrebbe riflettere sulla presenza di una grande quantità di giovani che frequentano il nostro territorio.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Casbeno costituisce una castellanza che ancora oggi mantiene una propria identità storica, anche legata all’origine contadina degli insediamenti originari, chiaramente modificatasi nel tempo. Bosto è, invece, una zona che se pur con una certa identità, oggi è quasi inclusa nel centro città e quindi con esso condivide tanti dei problemi tipici delle zone più frequentate della città.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 5
consiglioquartiere5@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 5, che comprende Centro, Biumo Inferiore, Brunella vede come consiglieri Luca Battistella, Marco Guadagnuolo, Stefano Angei, Manuela Talamo, Eliana Mason, Chiara Lanfranconi, Maurizio Biotti, Thierry Rault
È presieduto da Marco Guadagnuolo
Quali sono le priorità per la sua zona?
I temi sui quali abbiamo ricevuto sollecitazioni da parte dei residenti riguardano la sicurezza di alcuni passaggi pedonali, la situazione del manto stradale di alcune vie e, più in generale, la manutenzione ed il mantenimento degli spazi pubblici. Tema molto sentito è anche quello della sicurezza, che però è un argomento che abbraccia l’intera città. Al momento come Consiglio non abbiamo individuato un tema specifico di lavoro, ma c’è da considerare che la stessa Amministrazione comunale ha già predisposto alcuni progetti che interesseranno i nostri quartieri, come ad esempio lo Studentato diffuso di Biumo inferiore (che vorremmo far conoscere meglio ai residenti in una prossima seduta del Consiglio), la pedonalizzazione di via Del Cairo, la riqualificazione di Villa Mylius e lo stesso Progetto Stazioni in fase di realizzazione.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
In effetti non è semplice entrare in contatto con i nostri concittadini. L’Amministrazione ci ha messo a disposizione una casella di posta elettronica dove già sono arrivati alcuni messaggi. Cercheremo di contattare quelle persone che, in ogni quartiere, hanno il “polso della situazione” e che godono della fiducia di molti residenti. La speranza è quella di dimostraci realmente utili a migliorare il rapporto tra i cittadini e l’Amministrazione di Palazzo Estense, accorciando le distanze e favorendo la soluzione delle questioni che stanno maggiormente a cuore delle persone.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Rappresentando la zona centrale della città si sente un po’ il peso di essere sotto i riflettori dell’intera cittadinanza. Oltre alle richieste dei residenti, bisogna tenere conto anche delle richieste e delle aspettative che il resto della cittadinanza ha nei confronti di quello che è considerato il “salotto buono” di Varese. Speriamo di essere utili a far sentire bene i varesini nel loro centro cittadino.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Pur occupando il centro cittadino, parliamo di tre quartieri (e non si offendano i cultori della storia delle Castellanze cittadine se uso questo termine generico) ben differenti tra loro, sopratutto dal punto di vista sociale. Il centro ha la fisionomia della città, con molte attività che attirano gente da tutto il comune e da quelli circostanti durante tutta la giornata e la sera, un numero limitato di residenti e i problemi tipici che possiamo riscontrare un po’ ovunque (traffico, parcheggi, ecc.). Biumo inferiore ha mantenuto il suo centro storico fatto di strade strette e tortuose, piccole attività commerciali e una popolazione molto varia, anche per origine geografica. Ha purtroppo qualche problema legato alla sicurezza e al traffico veicolare, ma nei prossimi anni sarà al centro di una riqualificazione ad opera sia dell’Amministrazione comunale, sia dei privati, che porterà novità importanti. La Brunella è un quartiere prettamente residenziale di impronta moderna dove il commercio però soffre parecchio e sta lasciando molti spazi vuoti. Sarà importante riuscire a stimolare i residenti affinché possano avanzare proposte e far sì che queste possano essere valutate dall’Amministrazione in carica.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 6
consiglioquartiere6@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 6, che comprende i quartieri di San Fermo e Valle Olona vede come consiglieri
Nicoletta Ballerio, Andrea Rizzi, Salvatore Felice, Carlo Paolo Fidanza, Stefano Frattini, Cinzia Iommazzo, Giampaolo Martinelli.
È presieduto da Nicoletta Ballerio
Quali sono le priorità per la sua zona?
Per la zona di San Fermo in particolare, sicuramente una politica giovanile che consenta, attraverso educativa di strada e altri interventi (spazi, iniziative), di aiutare i giovani e giovanissimi ad attraversare questo periodo importantissimo per la loro vita in modo costruttivo e non distruttivo. Solo così si potranno poi evitare alcuni situazioni di disagio presenti nel quartiere. La prevenzione deve essere la parola d’ordine. Nella zona di Valle Olona invece si parla più di problematiche legate alla viabilità / parcheggi lungo via Belmonte (quella che porta al frequentato Panorama Golf) e in prossimità dell’unico incrocio con semaforo, in cui la presenza della scuola Manfredini crea notevoli disagi negli orari di entrata / uscita della stessa. Stiamo anche comunque pensando di attivarci con il progetto del Controllo del Vicinato per tutti i quartieri.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Abbiamo già fatto a Settembre una riunione aperta a tutti gli abitanti dei quartieri di riferimento pubblicizzata attraverso volantini, gruppi whatsapp, Facebook e passaparola, a cui hanno poi partecipato una ventina di persone, che si sono fatte parte attiva nel comunicare i disagi e lamentele, ma sempre in un clima sereno e di collaborazione nei nostri confronti. In quella sede ci siamo presentati e abbiamo presentato loro il progetto dei CdQ. Per il coinvolgimento continuo, sicuramente il Tavolo di Sviluppo Comunità di San Fermo (per quanto riguarda la parte legata al sociale) sarà un nostro punto di riferimento e di scambio di informazioni di chi lavora sul campo, mentre per le cose più pratiche legate ad interventi più di carattere viabilistico (luci, buche, attraversamenti pedonali, etc..) ci sono in particolare due nostri consiglieri molto attivi nel girare per le strade, fare foto, parlare con la gente per raccogliere le informazioni. Abbiamo già stilato un calendario fino a Maggio 2021, e ci riuniremo a cadenza bimestrale. Ovviamente le riunioni saranno pubblicizzate al meglio delle nostre possibilità.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Penso che l’idea della costituzione dei consigli di quartiere sia proprio quella di avvicinare di più le periferie e le loro necessità al centro della città. Chi vive nel proprio quartiere lo conosce meglio e potrebbe dare suggerimenti validi al comune, ma anche segnalazioni di criticità.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Le zone che rappresentiamo sono due e sono ben diverse tra loro: San Fermo, quartiere ‘isolato’ in collina, tra i boschi, che ha visto dalla fine degli anni 60 una presenza massiccia di case popolari e di problematiche ad esso legate, che però è anche un quartiere di una bellezza unica, con la zona antica di Penasca che regala scorci meravigliosi e che grazie ad alcune associazioni negli ultimi decenni si è conosciuto, apprezzato e rivalutato anche da ‘fuori’. E poi c’è Valle Olona, zona più tranquilla e molto residenziale, con case e casette distribuite in un territorio anch’esso immerso nel verde, caratterizzata da una grande strada in discesa (o salita), trafficata (è praticamente l’unica strada che collega San Fermo con il resto della città) dove in 50 metri sono concentrati tutti i servizi che un quartiere dovrebbe avere: banca, posta, farmacia, medico, cartoleria, tabaccheria, parrucchiere, eccetera.
CONSIGLIO DI QUARTIERE 7
consiglioquartiere7@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 7, che comprende i quartieri Belforte e Cascina Mentasti, vede come consiglieri Marco Regazzoni, Sabrina Cosma, Anna Aletti, Margaret Reyes, Maria Grazia Bignardi, Renzo Dalle Fratte
È presieduto da Marco Regazzoni
Quali sono le priorità per la sua zona?
Il miglioramento della sicurezza pedonale su tutto l’asse del quartiere, tramite la realizzazione di attraversamenti protetti, marciapiedi laddove mancanti o cambiamenti ai sensi di marcia in alcune vie secondarie.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Non appena la situazione sanitaria lo renderà possibile, tramite assemblee pubbliche; virtualmente, invece, attraverso gli strumenti che mette/metterà a disposizione il Comune.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
I rioni non possono essere solo un “dormitorio” dimenticato, anche perché nel nostro caso ci troviamo davvero a pochissima distanza dal centro; anche chi vive qui ha il diritto di avere una base di servizi, oltre ad un’attenzione negli interventi di opere pubbliche e manutenzione troppo spesso mancata.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Belforte manca di una piazza e questo ha sempre reso difficile la persistenza di un’identità belfortese; è pur vero, però, che strutture come il castello, l’oratorio e le scuole rimaste aperte (peccato per la chiusura della Salvemini) rappresentano davvero i simboli del rione.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 8
consiglioquartiere8@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 8, che comprende le zone di Biumo Superiore, Ippodromo, Valganna, Olona – Mulini Grassi vede come consiglieri Valentina Mallawarachchi, Alessandro Di Matteo, Alice Parenti, Renzo Famiglietti, Carlo Manzoni, Antonino Crescimano, Roberto Castellano
È presieduto da Valentina Mallawarachchi
Quali sono le priorità per la sua zona?
La priorità è quella di avvicinarci agli abitanti del quartiere in modo tale da capire i loro bisogni da poter segnalare al Comune affinché possano essere risolti.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Pensavamo di farci conoscere attraverso un volantino con la mai di quartiere in modo tale che gli abitanti possano segnalarci problemi/bisogni e organizzando degli incontri dove poter avere un contatto diretto con loro.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Trovo che i diversi quartieri siano collegati tra di loro abbastanza bene ma grazie i consigli di quartieri sarà possibile rafforzare questa relazione in modo da poter avere una migliore collaborazione, comunicazione con il Comune.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Non trovo ci sia un’identità per la zona che rappresento
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 9
consiglioquartiere9@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 9, che comprende le zone di Montello, Aguggiari, Sangallo vede come consiglieri Nisrine Naouri, Giuliano Castelli, Ettore Schioppa, Carlotta Onofri, Matteo Marcon, Pasquale Dinatale e Giovanni Vasoli
È presieduto da Giovanni Vasoli.
Quali sono le priorità per la sua zona?
Sono fondamentalmente priorità viabilistiche e di gestione del verde privato, spesso lasciato a bosco, che in città è un po’ difficile da gestire. Il quartiere inoltre è spaccato in due da viale Aguggiari: una delle arterie della città, presa un po’ come pista durante la notte. Lungo viale Aguggiari ci sono due quartieri popolari ben progettati, in un’arteria dove si alternano casette singole in modo piacevole. Quello che non ci sono sono i negozi, ma è un problema che non può certo farlo un consiglio di quartiere. Il semaforo tra Aguggiari e ippodromo mai lampeggiante
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
In questo particolare momento, non c’è modo di coinvolgerle la popolazione della zona. L’alternativa è fare volantinaggio, ma per farlo ci vuole tempo, che scarseggia. Se c’è qualcuno che ha voglia e un po’ di tempo a disposizione per aggregarsi a noi…
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Il quartiere è semi periferico e a due passi dal centro: problemi di accesso non ce n’è, anzi in molti parcheggiano nel quartiere per arrivare in centro a piedi. Più misteriosa invece è la ciclabile che attraversa parte del quartiere: sarebbe ora di modernizzarla, anche perché con l’utilizzo sempre più ampio delle biciclette elettriche non è più cosi strano vedere ciclisti sulle nostre strade in salita. Al Montello invece non c’è la ciclabile, ma nemmeno un marciapiede: qui bisognerebbe intervenire.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Una identità vera e propria non c’è, perché c’è una frammistione di utenza tra le case storiche famigliari e i condomini popolari relativamente recenti. C’è però sempre stata, tra le diverse realtà, una tranquilla convivenza: non ci sono ghettizzazioni dei quartieri per i lavoratori, che sono comunque belli anche dal punto di vista edile.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 10
consiglioquartiere10@comune.varese.it,
Il consiglio di quartiere 10, che comprende le zone di Conca d’Oro, Bellavista-Loreto, Cartabbia, Novellina, Capolago vede come consiglieri Andrea Toschi, Nicola Corcione e Alfredo Raviola
È presieduto da Andrea Toschi
Quali sono le priorità per la sua zona?
Rendere più fruibile la pista ciclabile che costeggia Capolago dando la possibilità, a chi ne fosse sprovvisto, di noleggiare bici e tandem e di migliorare il fondo stradale dove possibile
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Facendo conoscere ulteriormente la presenza sul territorio dei Consigli di Quartiere e dei loro responsabili, comunicando ai cittadini i loro recapiti tramite i quali è possibile contattarli per esprimere opinioni, suggerimenti, iniziative e criticità
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Ritengo la relazione indispensabile per concorrere unitamente al benessere del quartiere
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 11
consiglioquartiere11@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 11, che comprende le zone di San Carlo Bustecche Bizzozero, vede come consiglieri Matteo Capriolo, Maurizio Chiavetta, Maria Teresa Miccoli, Maria Stefania Pagano, Gabriella D’amato, Rosita Caielli, Giuseppina Valenzano, Katia Vasile
È presieduto da Matteo Capriolo
Quali sono le priorità per la sua zona?
Le priorità sono molte ma hanno tutte come comune denominatore l’ascolto dei cittadini. Stiamo cercando di farci conoscere per poter segnalare le problematicità più importanti sul territorio e portarle all’amministrazione comunale.
Il periodo che stiamo vivendo sicuramente non facilita questa intermediazione ma ce la stiamo mettendo tutta per assolvere questo compito.
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Attualmente ci stiamo attrezzando per farci conoscere sia con i mezzi tradizionali (volantini principalmente). Il periodo molto particolare che stiamo vivendo sicuramente complica la possibilità di avere un contatto diretto con i nostri cittadini. Le nostre iniziative che svolgeremo, però, avranno l’obiettivo di coinvolgere il più possibile i nostri cittadini anche attraverso le piattaforme digitali.
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Il nostro consiglio di quartiere è molto eterogeneo, alcune zone sono molto dinamiche e sicuramente soffrono meno la distanza dal centro. Credo sia necessario investire nelle realtà di quartiere che sono molto importanti e i residenti sono molto attenti. Penso agli eventi teatrali alle Bustecche alla “Piramide”. Sono realtà molto importanti che vanno ancor più valorizzate per esaltare la vita di quartiere. In questo modo, facendo risaltare le realtà di quartiere più importanti e sentite, non si abbandonano i quartiere più periferici al degrado e all’esclusione sociale.
Il grande quartiere 11, credo sia abbastanza autonomo rispetto alle realtà circostanti degli altri paesi confinanti, anche se mi piacerebbe valorizzare ancora di più le passeggiate esistenti tra il quartiere di Bizzozero facente parte del PLIS, in questo modo si farebbero scoprire ed esplorare i nostri quartieri che sempre meno persone conoscono e che invece hanno moltissimo potenziale.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
Come detto nella domanda precedente il Consiglio di quartiere 11 è molto eterogeneo. Ad esempio Bizzozero ha storicamente una sua identità autonoma, fieramente mostrata dai suoi residenti. La zona invece di Bustecche e San Carlo rappresentano realtà differenti tra loro. Il comune denominatore che fa un po’ da collante tra le varie realtà può essere sicuramente l’importante Comunità Don Gnocchi che negli ultimi anni ha mostrato sempre più un’importanza cruciale nella vita di quartiere, nei progetti di inclusione e non solo.
Sarà un compito complesso quello di mettere insieme realtà così differenti ma possiamo fare un buon lavoro.
IL CONSIGLIO DI QUARTIERE 12
consiglioquartiere12@comune.varese.it
Il consiglio di quartiere 12, che comprende le zone di Giubiano e Ospedale, vede come consiglieri Michelangelo Moffa, Massimo Vanzulli, Massimo Picozzi, Laura Mentasti, Greta Olivas, Chiara Giamberini, Massimiliano Vettoruzzo, Ivano Pozzi
È presieduto da Michelangelo Moffa
Quali sono le priorità per la sua zona?
Viabilità, scuola elementare ed asilo, ospedali, manutenzione dei parchi e del verde pubblico
Come pensa di coinvolgere la popolazione della zona?
Attraverso Assemblee di quartiere, volantinaggi, Passaparola dal vivo e sui gruppi whatsapp (ad esempio, il Gruppo delle mamme della Parini)
Come vede la relazione tra centro e “periferia” e con i paesi confinanti?
Giubiano é un quartiere adiacente al centro e la relazione principale é proprio con il centro, la comunicazione é semplice e diretta.
Esiste una identità per la zona che rappresenta?
É una identità aperta e stratificata, mi piace vedere Giubiano come punto di incontro tra nuovo e antico. I punti focali e “identitari” del quartiere sono la parrocchia, Piazza Biroldi e Villa Augusta
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