Il crematorio di Busto Arsizio è pieno. Stop ai non residenti: “Numeri raddoppiati”
L'aumento della mortalità causata dal covid 19 ha intasato il forno crematorio di Busto Arsizio: "Abbiamo 30 salme in deposito e non possiamo accoglierne altre"

Il forno crematorio di Busto Arsizio, gestito dalla Saie, è arrivato al limite massimo di posti disponibili e ha sospeso il servizio di cremazione per le salme di cittadini non residenti a Busto Arsizio. Il vertiginoso incremento della mortalità, causata dalla pandemia da covid 19, ora è visibile anche nel deposito della società bustocca che ha 30 posti, tutti occupati: «Non possiamo più accogliere salme provenienti da altri comuni. Al momento non c’è un posto libero».
«In periodi normali, in media eseguiamo dalle 5 alle 7 cremazioni al giorno contando anche le salme di cittadini non residenti a Busto Arsizio ma adesso abbiamo un ritmo di 10 salme al giorno e tutte di cittadini residenti – fanno sapere dalla sede – abbiamo una sola linea di cremazione e non possiamo andare oltre questo numero».
L’aumento della mortalità media è un dato che emerge dai necrologi sulle pagine dei giornali e dalle testimonianze dei sacerdoti della provincia che parlano di un aumento dei funerali.
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Complimenti,altro articolo molto interessante…
Interessante, sì. Giusto che tutti sappiano cosa ha causato chi ha voluto negare l’ovvio e chi continua a negare.
E tutto questo era prevedibile, evitabile, ampiamente annunciato. E una volta di più, non si è fatto niente finché non era già troppo tardi, per accontentare chi non voleva capire.