Un positivo, 81 in quarantena: il caso della Scuola Europea di Varese
I fatti sono stati segnalati agli interessati una settimana fa, ora le lezioni sono più o meno riprese, ma il caso è comunque da segnalare

I fatti sono stati segnalati agli interessati una settimana fa, ora le lezioni sono più o meno riprese, ma il caso della scuola Europea di Varese è comunque da segnalare.
Mostra infatti come una realtà aperta alle altre culture che ha poco meno di 1400 studenti e classi che vanno dalla materna alle superiori, nel momento in cui è scoppiata la pandemia da Covid19 ha portato a un numero di studenti in quarantena enorme: per uno studente positivo rilevato, hanno dovuto metterne in quarantena 81.
Una situazione che ha tra l’altro convinto la direzione dell’istituto ad allungare di alcuni giorni le “vacanze d’autunno” che la Scuola Europea indice ogni anno: una settimana di break, seguendo consuetudini più proprie delle scuole degli altri paesi UE che italiane, che quest’anno si è allungata di altri tre giorni.
A spiegarlo, la stessa direzione in una delle tante comunicazioni ai genitori pervenute in questi giorni, che a fronte dei tanti dubbi in merito ha spiegato: «Le normative italiane si riferiscono alla realtà scolastica italiana, che è diversa da quella delle Scuole Europee. Come sapete i nostri alunni non passano la giornata scolastica sempre nella stessa classe e con gli stessi compagni, ma si mischiano con quelli di altre classi/livelli/sezioni per diversi corsi opzionali e obbligatori. La conseguenza è che un caso positivo ha ripercussioni trasversali ed esponenziali in quanto non sono relative al solo gruppo-classe. Per un alunno positivo al virus abbiamo dovuto segnalare ad ATS 81 contatti stretti».
Quello stesso messaggio, datato 4 novembre, ha sottolineato anche il numero degli insegnanti in quarantena in quei giorni: «53, insieme a 8 vulnerabili, quelli che possono andare in malattia o presentare certificato medico di positività al virus». Tutti insegnanti che non erano presenti a scuola, il che rendeva difficilissima la sorveglianza degli alunni presenti nelle classi. «Il numero degli insegnanti non presenti a scuola fino alla fine di questa settimana (quella del 4 novembre, ndr) si è rivelato insufficiente a garantire le sorveglianze necessarie agli alunni potenzialmente presenti che non sono in quarantena».
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