Ruzzier deraglia in regia, Douglas non si scuote. Si salva solo Jakovics

Openjobmetis Varese - UnaHotels Reggio Emilia 76-89

MORSE 5 – Due tentativi goffi di attaccare il canestro sono la traccia lasciata nella prima metà di gara, quando occorre concretezza per meritarsi altro spazio. A gara quasi andata regala un paio di belle cose (schiacciata, stoppata), buone per chi monterà i video dei suoi highlights personali.

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SCOLA 5 – I 21 punti sono piuttosto bugiardi, nel senso che una buona parte arrivano per alimentare l’effimero vantaggio di metà partita. Quando Varese va a sbattere, nel terzo quarto, le sue forzature sono determinanti nell’impantanare la squadra. Le fatiche dietro, in difesa e a rimbalzo, fanno il resto: valutazione bugiarda, stavolta el General ha le sue colpe.

DE NICOLAO 4,5 – In un momento in cui potrebbe davvero aspirare a stare in campo a lungo, sembra aver perso quella grinta, quella faccia tosta, quell’entusiasmo che ne avevano caratterizzato l’esordio in A1. Certo, non è lui l’uomo che deve girare il vento, però lo zero periodico del suo tabellino fotografa bene una partita totalmente incolore.

JAKOVICS 6 (IL MIGLIORE) – A cavallo del primo intervallo è l’unico in grado di dare una sferzata a un attacco disastroso. E anche in difesa è tra quelli che più si sbattono. Ciò nonostante, Bulleri gli concede appena 3’30” nel terzo periodo, addirittura usandolo per due azioni difensive di seguito per poi rimettere Ruzzier a portare palla in attacco. Mosse cervellotiche obiettivamente poco comprensibili. Nell’ultimo periodo attacca a testa bassa e si porta a casa un buon bottino che non serve granché alla collettività (non per demerito suo).

RUZZIER 4 (IL PEGGIORE) – Gli potremmo perdonare anche una partita da zero su dieci al tiro, ma non l’esibizione in regia di questa sera. Imbarazzante, dannoso, a tratti incommentabile come in quel terzo periodo in cui perde tre palloni uno peggio dell’altro, perdendo il contatto con la sfera in palleggio oppure servendo un passaggio-mozzarella tra i piedi di uno Scola triplicato. Ciò nonostante Bulleri lo tiene dentro 27 minuti e 25 secondi: una Quaresima nel pieno dell’Avvento.

Openjobmetis da mani nei capelli. Reggio sbanca Varese e la ributta sul fondo

ANDERSSON 4,5 – Due minuti e tre falli, giusto per festeggiare l’uscita dal quintetto base e probabilmente dal campionato italiano. Poi, di riffa o di raffa, deve tornare in campo regalando alla scarna platea una bella stoppata, giusto per dire “ehi, ci sono anche io”. Gli diremo addio senza rimpianti e tireremo fuori le sue imprese quando dovremo parlare di gente come Michael Thompson, Mergin Sina, Kareem Shabbazz, Tyrone Grandberry, Ramon Galloway o altri fenomeni da baraccone transitati da queste parti. Adjö.

STRAUTINS 5,5 – L’impressione è quella del contadino che chiude la stalla a buoi già scappati, macellati, cucinati e digeriti. Quattro su quattro da tre punti nell’ultimo, inutile, periodo di gioco dopo i 7 punti in 21′ alla mezz’ora che peraltro non erano un bottino così pessimo visto il contorno. Detto ciò, ci piace ancora distinguerlo dalla pianura di insufficienze gravi che lo circonda, perché la garra e pure un po’ di cattiveria, il giovane Arturs, la mette sempre.

DE VICO 5 – Entra in campo con la voglia di spaccare il mondo e, a rimbalzo, dove servono fiuto, coraggio e volontà è subito un fattore positivo. Poi però si tratterebbe anche di fare canestro e purtroppo il suo gomito infortunato lo tradisce: 0/7 da tre punti, spesso liberissimo, con Reggio Emilia che scommette sulla sua fragilità e si porta a casa il jackpot completo. Si autoinfligge una sessione di mezz’ora di tiro quando gli altri compagni sono già a cena e per questo gli sono dovuti i complimenti. Il voto, però, deve tener conto della partita e purtroppo lì Niccolò non è stato un fattore.

DOUGLAS 4,5 – Si era salvato con Roma, esaltato con Trento e incoraggiato con Milano. Stavolta invece si ritrova con guinzaglio e museruola: Candi e soci gli concedono di penetrare ed eventualmente servire assist (ben 7) ma non gli lasciano spazio per tirare tranquillo. Ne viene fuori una partita in bilico tra il cattivo e il pessimo: appena 6 punti con ben 10 tiri. Roba da dichiararsi colpevole subito, patteggiando la pena, sperando di tornare libero (di colpire) al più presto.

Bulleri: “Siamo stati protagonisti solo nel primo tempo”

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Dicembre 2020
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