Cugliate festeggia i 100 anni della signora Maria Napoli Della Torre

Per lei una pergamena augurale inviatale da Papa Francesco e la targa celebrativa del Comune

Generica 2020

Si è svolta domenica 24 gennaio, con un giorno di anticipo rispetto alla data ufficiale, la festa per i cento anni della signora Maria Napoli Della Torre, per gli amici “Mariuccia” e per il paese ormai “la Fanciulla”. Un volto noto a tutti, che negli anni ha tanto contribuito alla vita sociale di Cugliate.

Don Mario durante la celebrazione della messa, al momento dell’omelia, a ripercorso gli aspetti salienti della sua vita: gli anni in cui da Varese, città dove ha abitato per tanti anni, si recava in tram, e con tanti chilometri a piedi, nelle Valli dell’alto varesotto per insegnare ai bimbi.

Bimbi che sono sempre stati nel cuore di Mariuccia, e del marito Marino Della Torre, anche una volta lasciato l’insegnamento per dedicarsi alla famiglia. I due coniugi sono stati infatti fra i fondatori e benefattori che hanno permesso il nascere dell’asilo di Cugliate. Il lungo sostegno di Maria alla scuola materna è stato sottolineato anche dalla Presidente Giovanna Brusa, che ha omaggiato la ex maestra con un cesto di fiori al termine della messa

Proprio durante la funzione il parroco ha consegnato alla centenaria una pergamena di auguri inviatale da Papa Francesco e contenente una benedizione a lei dedicata, mentre il sindaco Angelo Filippini le ha fatto dono di una targa celebrativa del così importante traguardo.

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Maria Napoli Della Torre con Don Mario, il sindaco Angelo Filippini, la figlia Daniela e il genero Gianni

“Una bellissima messa, non me lo aspettavo. Hanno quasi esagerato”, ci racconta Mariuccia con gli occhi vispi che non nascondono l’emozione. “Una volta arrivata a casa si è anche bloccato il telefono da quanti mi hanno chiamata. E poi fiori, dolci e tante lettere; risponderò a tutti con calma, con un biglietto”. Si perché Maria è un’appassionata della corrispondenza come la si faceva una volta: è di poco fa infatti la notizia che l’aveva vista protagonista, quando aveva inviato una lettera di auguri ad una sua coetanea in Valganna.

Ci racconta con passione gli anni dell’insegnamento, i tanti chilometri a piedi e “i soldi guadagnati. Quanti ne ho però spesi in scarpe – dice ridendo – facevo tanti chilometri a piedi per raggiungere i paesi più piccoli e sperduti (Marzio, Duno, Cassano Valcuvia, Cunardo, Arbizzo) e non c’era mica l’asfalto. Così le suole si consumavano in fretta sui sentieri. Portavo anche una torcia, una dinamo, sotto al paletò (al cappotto, ndr) perché la mattina alle sei, o quando poi rientravo la sera, d’inverno nei boschi era buio: dovevo illuminare la strada per vedere dove mettere i piedi.”

Aneddoti e situazioni che a sentirle oggi sembrano di un altro mondo. Come la scuola costruita sopra una stalla con delle travi al posto del pavimento, dove con la pioggia riaffioravano tutti i liquami degli animali dalle assi. Il “bagno” era un buco scavato in mezzo al cortile, circondato da un muro e da qualche cannetta per nascondere il fruitore “Ma era troppo stretto, pensato per i bambini. Quell’anno avevo tutta la schiena graffiata perché se mi capitava di usare il servizio – se così lo possiamo chiamare – non potevo starci se non appoggiandomi al muro. Ah, oggi non è neanche immaginabile! I bambini portavano, a turno, un secchio d’acqua a scuola perché quella corrente mancava. E della legna anche!”

I festeggiamenti, dopo la messa, sono proseguiti a casa con la visita in tutta sicurezza dei parenti, “Faceva ridere, c’era la coda in giardino e noi sembravamo dei vigili a regolare il traffico”, ci racconta la nipote Benedetta, “Ovviamente tutti con mascherina, e da lontano, hanno portato i loro auguri “alla Bis”. C’è stato anche il sovraffollamento delle linee ad un certo punto e abbiamo dovuto resettare il telefono per farlo ripartire. Sono giorni che squilla senza tregua, con la sua suoneria vivace e a volume adatto a farsi sentire dalla proprietaria. I miei bimbi quando lo sentono squillare (abitiamo al piano di sopra) esclamano sempre “E’ partito il centralino della Bis!” E sembra davvero un centralino, con tutte queste telefonate.”

La grande festa con tutti gli amici è solo rimandata: “Metteremo giù delle belle assi e faremo un lungo tavolo in giardino quando si potrà!”, ci dice. E Aggiunge “ognuno porterà una sedia!” Entusiasmo e spirito pratico non le sono mai mancati.

E i segreti, per arrivare alla sua veneranda età, sono molteplici “Ho sempre mangiato poco, e preferito la verdura. Anche se negli anni che insegnavo mia mamma mi dava 50 lire ogni mattina; la panettiera mi faceva trovare un panino con la mortadella e due mele. Quanta mortadella che ho mangiato, mi arrivava fin sopra gli occhi!”.

La testa, che corre velocissima, si è tenuta in allenamento con i chilometri di lavoro a maglia fatti nei decenni. Maglioni, bavaglini, scialli per la famiglia, l’oratorio, le suore del convento del Sacro Monte, i bimbi nati nel quartiere. “La Fanciulla” crea dei piccoli capolavori di maglieria, che dona spesso in beneficienza e che hanno scaldato, è proprio il caso di dirlo, i cuori di grandi e piccini.

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Mariuccia ai ferri con le sue super cuffie per seguire la politica

Altro segreto del suo essere così vivace è la politica “Tutte le sere mi metto le mie cuffie – bluetooth ndr – perché devo seguire qualche ora la politica. A me piace tutto quello che è politichese!” E ricorda con un sorriso gli scambi vivaci col suo vicino, Alfonso Della Torre, quando si trovavano in giardino schierati da due parti opposte, della rete e del credo politico.

Col suo animo inguaribilmente curioso sarebbe contenta di imparare a navigare in internet, come ci racconta ancora la nipote “Quando ci vede con in mano lo smartphone, quando sente che compriamo le cose dal computer si vede che vorrebbe poterlo fare anche lei. Vorrebbe saperne di più.”

Ai giovani di oggi Mariuccia suggerisce di avere rispetto “Non solo per gli anziani, ma rispetto per le cose in generale. Per la vita, per la natura. Per quanto abbiamo di prezioso”.

Eleonora Martinelli
eleonora.martinelli@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Gennaio 2021
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