Seconda terapia intensiva senza pazienti Covid all’ospedale di Varese

Dopo la rianimazione neurochirurgica è tornata ad accogliere pazienti con il tampone negativo anche quella per i trapianti

terapia intensiva

L’ospedale di Varese libera un’altra terapia intensiva. Dopo quella neurochirurgica è stata la volta di quella dedicata ai trapianti.
Il numero di pazienti intubati è stabile da circa un mese e la curva pandemica segna un calo.

La direzione dell’azienda Sette Laghi ha così programmato un’operazione complessa e delicata, per accogliere degenti negativi al tampone: « In particolare – spiega il Prof. Luca Cabrini, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’ASST Sette Laghi – la terapia intensiva trapianti è chiamata ora a supportare l’Unità coronarica nel trattamento dei pazienti cardiologici e cardiochirurgici, in una fase in cui restano ancora dedicate ai pazienti con covid sia la terapia intensiva generale, sia quella cardiochirurgica».

Dall’ottobre scorso, infatti, l’Unità Coronarica è stata chiamata a far fronte sia alla necessità di assistere i pazienti cardiologici che le competono direttamente, sia quelli cardiochirurgici che, in una situazione ordinaria, sarebbero ricoverati in terapia intensiva cardiochirurgica, interamente dedicata però ad accogliere i pazienti covid. Grazie alle sinergie tra le diverse equipe, l’Unità coronarica ha svolto questa duplice mansione, ma può ora contare su un supporto importante grazie alla riconversione della terapia intensiva trapianti.

Nel momento di picco della seconda ondata i letti di terapia intensiva occupati sono stati anche 46, comprendendo i posti della Terapia Intensive Generale, di quella Cardiochirurgica, Neurochirurgica e della Terapia Intensiva Trapianti, oltre a quelli creati ex novo in un’area del Blocco Operatorio dell’Ospedale di Circolo, senza contare i posti letto di Rianimazione attivati all’Ospedale di Fiera Milano grazie alla presenza di un’équipe anestesiologica varesina.

La terapia intensiva trapianti era entrata in gioco a fine novembre per accogliere i pazienti ricoverati nella rianimazione allestita nel blocco operatorio in fase di dismissione. Successivamente è stata riconvertita in covid meno la terapia intensiva neurochirurgica, che ha consentito tra le altre cose di potenziare l’attività operatoria del Circolo.
Ora è il turno della Terapia Intensiva Trapianti che, si spera, possa essere al più presto seguita anche dalle due rianimazioni ancora impegnate sul fronte covid.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2021
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