No all’inceneritore Accam, domenica di protesta in piazza a Borsano

Un centinaio di persone hanno manifestato questa mattina al presidio organizzato dal Comitato spontaneo No Accam e da Legambiene per chiedere la chiusura dell'impianto

Busto Arsizio - Manifestazione per la chiusura dell'inceneritore Accam

Domenica di protesta contro l’inceneritore Accam. Questa mattina, dopo le decisioni dei giorni scorsi che hanno salvato ancora una volta l’impianto di Busto Arsizio con la creazione di una nuova società, si è svolta a Borsano la manifestazione indetta dal Comitato spontaneo No Accam e da Legambiente.

In piazza anche sindaci del territorio, come Giuseppe Pignatiello di Castano Primo, Roberto Colombo di Canegrate e Gilles Ielo di Rescaldina.

«Noi siamo qui, in piazza, cittadini tra i cittadini – ha commentato Pignatiello  – Siamo qui, da dove abbiamo iniziato e dove ci troverete sempre al vostro fianco. Con i colleghi di Canegrate e Rescaldina abbiamo manifestato insieme ai Ccttadini del comitato Spontaneo No Accam per ribadire la nostra contrarietà nei confronti della nuova scelta per il futuro dell’inceneritore. Abbiamo incontrato oggi tante persone, abbiamo manifestato insieme a chi è l’anima del territorio, l’anima sensibile che guarda al nostro territorio come casa propria e non come un luogo da distruggere. Siamo pochi? Siamo solo sognatori? No, siamo solo dalla parte delle persone e del territorio. E noi resteremo da questa parte».

Nonostante le limitazioni imposte dalla zona rossa, un centinaio di persone ha deciso di essere presente: «La manifestazione è andata bene – dice Stefano Marchionna, tra i fondatori del comitato spontaneo No Accam – Eravamo oltre un centinaio di persone, ben oltre le 60preventivate e comunicate alla Questura.C’erano bambini, anziani, tante persone lontane dalle politica ma attente alla salute e all’ambiente. Anche sindaci e candidati sindaci sono venuti a supportarci in perché consapevoli della situazione aberrante a cui si è arrivati. Con un piano industriale che non contiene numeri e indicazioni, mai qualcosa di concreto con cui dimostrare la validità delle scelte fatte. Non torna niente in questa situazione. Non c’erano bandiere di partito perché la res pubblica, l’interesse collettivo e la salute di tutti devono essere al di sopra della politica. Unica bandiera Legambiente che rappresenta questi interessi collettivi e ci affianca in questa battaglia».

Per chi non ha potuto partecipare il comitato ha registrato e messo in rete la diretta della mattinata, che può essere rivista sulla pagina Facebook del Comitato.

E’ inoltre in corso una petizione che ad oggi ha raccolto poco meno di 1800 firme, e che puà essere firmata a questo link

Il nostro obiettivo – aggiunge Marchionna – è quello di sensibilizzare  la popolazione su un problema che riguarda tutti e che ancora in molti, paradossalmente, non conoscono. Ci sono persone che non sanno che c’è un inceneritore da 50 anni, grazie alla mancata informazione degli amministratori che ci hanno portato fin qui, allontanando completamente cittadini dalle loro reali problematiche».

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Pubblicato il 28 Marzo 2021
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