I “no inceneritore” scendono in piazza a Borsano: “I sindaci ci ripensino. Spegnetelo”

Dopo le decisioni dei giorni scorsi che hanno salvato ancora una volta l'impianto di Busto Arsizio con la creazione di una nuova società, arriva il momento della manifestazione indetta dai No Accam e da Legambiente

accam

Domenica mattina (dalle 10 alle 12) a Borsano i No inceneritore scenderanno in piazza per protestare contro le decisioni assunte dall’assemblea dei soci di Accam che hanno di fatto dato il via libera alla nascita di una nuova società che acquisirà l’attività di incenerimento dell’impianto di Busto Arsizio e la proseguirà per altri anni, anche se nell’ambito di un nuovo piano industriale che ha accolto al suo interno il concetto di economia circolare.

Ad organizzare l’iniziativa che si terrà domenica 28 marzo, il comitato spontaneo No Accam insieme a Legambiente con l’obiettivo di far sentire la voce di chi non vuole più l’inceneritore. Non ci saranno simboli di partito ma solo cittadini e associazioni. Anche la candidata sindaco Amanda Ferrario ha annunciato la sua partecipazione in qualità di cittadina. Il ritrovo sarà davanti alla chiesa del quartiere.

Ecco cosa scrive Legambiente BustoVerde sulla propria pagina facebook

Il territorio di Busto Arsizio, con i suoi comuni limitrofi, è già fortemente compromesso da molte forme di inquinamento: la vicina Malpensa, due autostrade, un forno crematorio che raddoppierà con tutte le conseguenze di emissioni e di traffico, un tessuto industriale che, per fortuna, ancora esiste e speriamo sia sempre più green, il traffico veicolare molto intenso e su cui non sono stati fatti seri interventi di mobilità sostenibile e, da 50 anni, un inceneritore sito sul territorio del quartiere di Borsano. Per tutelare la nostra salute, per ridurre l’inquinamento complessivo del nostro territorio, fonte degli alti tassi di malattie non solo oncologiche, l’inquinamento prodotto dall’inceneritore può e deve essere eliminato.

In Lombardia ci sono attivi ben 13 impianti e l’offerta di incenerimento supera il fabbisogno. L’impianto inceneritore di Borsano, bruciando rifiuti speciali che provengono da altre regioni d’ Italia, ha perso infatti la qualità di società in-house, e già alcuni comuni del Consorzio ACCAM stanno conferendo i rifiuti ad altre aziende. Riteniamo che il residuo di una raccolta differenziata spinta debba andare negli impianti che in questi anni hanno funzionato meglio.
Nonostante bruciare rifiuti sia un’attività redditizia ovunque, ACCAM è indebitata e non è ancora stato approvato il bilancio del 2019.

ACCAM è stata inoltre luogo di malaffare: lì si sono estese le attività di Caianiello e le indagini della Procura hanno portato all’arresto di alcuni membri del CdA.
Ora la nostra Amministrazione ha deciso di salvare questo inceneritore deliberando di creare una futura NewCO formata da Agesp S.p.A. (la municipalizzata di Busto Arsizio partecipata al 99% dal Comune, i cittadini di Busto Arsizio) e da AMGA (la municipalizzata partecipata al 65% dal Comune di Legnano) che si farebbero carico di pagare i debiti di ACCAM e di far proseguire l’attività dell’inceneritore.
Stupisce il fatto che Agesp possa trovare il denaro per questa operazione quando non riesce nemmeno a sostenere i costi di una sufficiente manutenzione di marciapiedi, strade e raccolta dei rifiuti abbandonati nelle periferie.
Stupisce anche il fatto che tutto questo progetto di salvataggio venga deliberato senza che sia stato approvato il bilancio di ACCAM del 2019.

L’ipotesi che possa successivamente subentrare CAP Holding con un sistema di economia circolare porterà comunque la tenuta in vita del forno inceneritore che, a questo punto, brucerà fanghi di depurazione.
È evidente che all’Amministrazione di Busto Arsizio non importa nulla dell’inquinamento della città e dei suoi cittadini: non ha preso misure per ridurre l’inquinamento, ha deliberato una nuova linea di forno crematorio e assicurato il funzionamento per l’avvenire dell’inceneritore di Borsano che continuerà a bruciare rifiuti speciali provenienti da tutta Italia e che brucerà fanghi di depurazione provenienti da depuratori dell’area milanese.

Per tutte queste ragioni chiediamo ai cittadini di far sentire la propria voce affinché questo salvataggio non venga realizzato esprimendo un voto on line su Change.org al link http://chng.it/LH7QcK85.
Non si tratta di sostenere la solita campagna “non nel mio giardino”, ma “non tutto nel mio giardino”, cioè di prendere atto che il territorio di Busto Arsizio ha già subito e subisce le conseguenze di un forte inquinamento da molte altre fonti e di aver già dato tanto (50 anni di incenerimento di rifiuti). Per dare la misura dell’inquinamento del nostro territorio basti pensare che l’Assessore regionale Cattaneo ha quantificato la bonifica dall’inquinamento di ACCAM in 20 milioni di euro.

Ora abbiamo bisogno di una pausa e di una bonifica del territorio. L’incidenza dei tumori della nostra zona è legata a molte circostanze, ma una di queste è sicuramente la situazione ambientale in cui viviamo. Alleggerirla è un dovere della nostra Amministrazione, il cui fine dovrebbe essere, tra gli altri, la tutela della salute dei cittadini.
Per questo è giunto il momento che tutti i cittadini chiedano alle proprie Amministrazioni di revocare le delibere assunte su ACCAM e sulla Newco per il salvataggio dell’inceneritore e di mettere in atto tutte le procedure necessarie per dismettere l’inceneritore e bonificare l’area.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2021
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