Seconda dose per i cittadini di Viggiù, la campagna vaccinale locale diventa un modello
Si tratta di 1471 persone, che verranno vaccinate in due giorni nel centro vaccinale e a domicilio
Saranno due giorni intensi quelli del weekend 27-28 marzo alla scuola media Scuola Secondaria di Primo Grado “G. Buzzi Reschini” che sta al confine tra Saltrio e Viggiù.
Accolti dalla protezione civile, ci saranno in queste 48 ore tutti i viggiutesi che hanno fatto la prima dose di vaccino quattro settimane fa e ora attendono di fare il richiamo: si tratta di 1471 persone, che verranno vaccinate in due giorni.
Un’operazione a cui guarda tutta la Lombardia, sia come modello per i prossimi passi sia per gli effetti sulla popolazione. Con risultati, in quest’ultimo caso, incoraggianti: «Già dopo la prima dose abbiamo notato una notevole riduzione sia del numero dei contagiati (passati da un massimo di cento a poche unità) sia dell’aggressività del virus, che per chi è stato colpito è decisamente inferiore – spiega il sindaco di Viggiù Emanuela Quintiglio – Viggiù è davvero soddisfatta di questa campagna vaccinale: siamo la prova che il vaccino è la vera chiave di volta per uscire dal tunnel del Covid».
Il vaccino che i cittadini di Viggiù hanno ricevuto è il Moderna: «Che non ha causato sui vaccinati particolari effetti collaterali – spiega Augusta Diani, che coordina l’attività di vaccinazione della ASST Sette Laghi – arrossamenti, pruriti e febbriciattole sono gli “effetti collaterali” massimi registrati, e di cui noi dobbiamo rendere comunque conto per il controllo, in questa campagna che ha coinvolto un importante numero di persone».
Ad aderire alla vaccinazione è stato il 78% della popolazione convocata, cioè tutti i cittadini maggiorenni tranne i soggetti in quarantena o affetti da covid: «Ma andremo a ripescare anche loro, perchè per raggiungere l’immunità di gregge è importante che sia vaccinato il maggior numero di persone possibili, in modo che sia possibile salvaguardare tutta la popolazione» spiegano.
Negli stessi giorni si sono mossi anche i medici di base del paese e dei comuni limitrofi per somministrare le vaccinazioni a domicilio: «Viggiù è importante perché è stata la prova, per i medici di base, che è possibile vaccinare a domicilio» ha spiegato Esterina Poncato, Executive Manager di ATS Insubria.
Il sistema utilizzato è “a ruota”: una macchina medica al centro del paese e i dottori che vanno a domicilio per la vaccinazione. In caso di emergenza, la macchina è a disposizione. «Questa sperimentazione, già utilizzata qui quattro settimane fa e replicata ora, ci è servita per organizzare le vaccinazioni domiciliari in molti altri paesi – ha continuato Poncato – Questa settimana ne facciamo più di mille, settimana prossima arriviamo a tremila, per tutto il territorio di ATS Insubria».
«Viggiù rappresenta l’estrinsecazione di una sinergia tra Amministrazione Comunale, Protezione Civile, ASST che eroga le prestazioni e ATS che ha coordinato tutto il sistema – spiega Giuseppe Catanoso, direttore sanitario di ATS Insubria – Un sistema che ha funzionato, anche con questa aumentata efficenza della macchina erogativa che è riuscita a superare le 12 vaccinazioni all’ora per ogni linea vaccinale. Si tratta di un grande successo, di cui vorrei ringraziare il consigliere Barcaro della protezione civile e la dottoressa Diani che rappresenta in maniera efficacissima l’attività di ASST Sette Laghi».
«Per la Sette Laghi Viggiù è stata importante perchè abbiamo sperimentato un modello, che utilizzeremo anche negli hub che andranno ad aprirsi a Schiranna e a Rancio Valcuvia – spiega Augusta Diani, che coordina l’attività della Sette Laghi – con gli inizi di aprile noi partiremo con questi due hub massivi, e il modello sarà lo stesso. Questa è stata una prova sul campo per offrire un numero di vaccinazioni notevole». Negli Hub verrà conclusa innanzitutto la prima parte della campagna vaccinale per gli over ottanta, entro l’11 aprile. Poi si passerà alla vaccinazione per classi di età.
A Viggiù la parte organizzativa è saldamente in mano alla protezione civile: «La Provincia ha dato quattro settimane fa un supporto organizzativo – spiega Angelo Barcaro, consigliere provinciale delegato alla Protezione civile – Ma ringraziamenti doverosi vanno al coordinatore della protezione civile di Viggiù, che ha lavorato per il riallestimento della zona. Quando si parte, i volontari locali di protezione civile sono in grado di allestire per conto loro i vari centri locali».
VIGGIU’: DA ZONA ROSSA LOMBARDA A MODELLO DI IMMUNITA’ DI GREGGE
Il Comune di Viggiù è stato sottoposto ad un’operazione di vaccinazione straordinaria dopo che era emersa sul territorio, prima che fossero diffuse nel resto della provincia e della regione, la presenza di alcune nuove varianti del virus SarsCov2. nello specifico soprattutto la cosiddetta variante inglese.
Il sindaco di Viggiù: “La zona rossa era nell’aria, numeri e varianti preoccupano”
Immediatamente Viggiù fu posta in zona rossa e vennero avviate una serie di misure di contenimento: per primo uno screening dell’intera popolazione che porre in quarantena tutti i cittadini positivi al virus e poi una campagna massiccia di vaccinazione che ha interessato il 60% di tutti i viggiutesi (i minorenni non possono essere ancora vaccinati e non tutti avevano le condizioni per la sommistrazione del siero).
Il completamento della copertura immunitaria non è ancora completo ma si vedono già i risultati.
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