Il Varese future Recovery plan è pronto, integrato dai suggerimenti dei cittadini

Ammontano a circa 250 milioni di euro i progetti inseriti e inviati ai parlamentari europei, al presidente Draghi, a 12 ministri e ai consiglieri di Regione Lombardia

La prima visita alla Torre Civica

La prima versione del “Varese Future – Recovery Plan” presentata a inizio febbraio era già frutto del confronto in cabina di regia tra oltre 70 persone, rappresentanti di 30 realtà diverse, tra associazioni di categoria e realtà cittadine, attive su 9 tavoli tematici, ciascuno dei quali si era già riunito decine di volte per arrivare alla prima stesura. Nella mattinata di giovedì 6 maggio la Giunta di Palazzo Estense ha presentato la seconda versione del documento, quella che in questi giorni viene presentata al Governo italiano, ai parlamentari europei e ai consiglieri di Regione Lombardia e nata da una seconda fase di ascolto del territorio, durante la quale cittadini e comitati hanno proposto al Comune di Varese, idee e suggerimenti che hanno integrato e aggiunto progettualità al “Varese future – Recovery plan”. All’interno progetti per la città per un valore complessivo stimato attorno ai 250 milioni di euro.

“Il Piano redatto dimostra che Varese è dinamica, pronta ad impiegare al meglio le risorse europee disponibili – ha detto il sindaco Davide Galimberti – La qualità dei progetti presentati sarà determinante per cogliere l’opportunità offerta dall’Europa e ottenere così importanti ricadute per Varese”.

“Grazie all’ulteriore contributo arrivato nelle ultime settimane, il Varese future plan è ancora più articolato e propositivo per sostenere e cambiare in meglio diversi aspetti della vita dei cittadini, dal tessuto economico e produttivo al lavoro, dalla valorizzazione di ambiente e cultura, anche in chiave turistica all’istruzione”, ha aggiunto Ivana Perusin, assessora allo Sviluppo alle Attività produttive citando ad esempio le proposte per colmare lo svantaggio competitivo con la Svizzera attraverso vantaggi fiscali e semplificazione delle pratiche burocratiche, o la riqualificazione e rilancio della funicolare del Campo dei Fiori (inserita proprio nelle ultime settimane) o ancora la proposta del Tram-treno per ridurre i tempi di percorrenza tra Milano e Varese.

Il Varese future Recovery Plan è pronto per essere inviato alla presidenza del Consiglio dei Ministri per intero e poi, spacchettato in base alle diverse aree di interesse, sarà sottoposto anche a 12 diversi ministeri tra cui Innovazione tecnologica e digitalizzazione, Pari opportunità, Disabilità, Turismo, Sviluppo economico, Politiche agricole e forestali,  Tutela del territorio, Trasporti, Lavoro e politiche sociali, Istruzione, Beni, attività culturali e turismo. Inoltre il documento sarà inviato ai parlamentari europei e ai consiglieri regionali.

“La vera forza di questo documento sta nel lavoro sinergico messo in campo dai diversi assessorati e con i cittadini“, ha affermato l’assessore al Turismo, digitalizzazione e grandi eventi Fabrizio Lovato, riprendendo un concetto sottolineato anche dall’assessora ai Quartieri Francesca Strazzi: “La grande collaborazione tra i diversi ambiti fa sì che i rioni siano tutti presenti nei progetti del Plan, siano questi centrati sull’economia o sulla cultura, sulla riqualificazione ambientale o la scuola”.

Proprio all’ambito scolastico è stata data particolare attenzione, come centro nevralgico da cui dipende la qualità di vita in città per le famiglie: “Rispetto alle scuole il Comune ha un ruolo di ammodernamento, riqualificazione energetica e digitalizzazione, le cui carenze sono emerse prepotentemente in periodo Covid – ha detto l’assessora ai Servizi educativi Rossella Dimaggio – Varese ha la fortuna di avere in pratica un plesso scolastico in ogni quartiere, per questo le scuole devono diventare dei poli socio-culturali per tutta la cittadinanza, un luogo dove non solo si formano i bambini, che sono cittadini i cittadini di domani, ma dove anche i genitori si incontrano, condividono e sviluppano idee e progetti”. Citata, in questa prospettiva, l’idea di creare dei poli educativi 0-6 anni (come per il progetto già presentato a San Fermo): “La continuità educativa tra nidi e scuole dell’infanzia già c’è, ma il polo offre più che uno spazio per le diverse sezioni – ha spiegato la Dimaggio – Diventa punto di incontro dove creare e offrire laboratori e confronto tra i genitori,. Un luogo aperto alle più moderne istanze pedagogiche capace anche di offrire servizi in grado di facilitare la conciliazione dei tempi e quindi benessere per le giovani famiglie e in particolare per le mamme perché possano avere pari opportunità di scelta e di vita”.

Il Varese future recovery Plan è quindi pronto, ma la partecipazione dei cittadini non termina qui: “Apriremo tavoli tematici per approfondire i diversi progetti”, ha anticipato l’assessora Perusin chiedendo esplicitamente la partecipazione dei cittadini.

 

 

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 06 Maggio 2021
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