Malattie sessualmente trasmissibili: quali le più frequenti e quali le più pericolose
Il Dott. Filippo Borroni, specialista in ginecologia al Centro Beccaria di Varese, spiega i sintomi, la trasmissione e il decorso di queste malattie, per le quali occorre investire di più in conoscenza e prevenzione
Sono diverse le malattie sessualmente trasmissibili. Alcune molto diffuse, altre molto gravi. Imparare a distinguere quali sono e gli effetti che provocano è il primo passo verso la prevenzione.
Ne parliamo con il Dott. Filippo Borroni, specialista in ginecologia al Centro Beccaria di Varese che pone l’accento sull’importanza dell’informazione:
Prima di tutto è importante distinguere tra le malattie che, benché diffuse, sono curabili con trattamenti orali o locali come le tricomoniasi, le micosi, l’herpes, le vaginosi batteriche. Molto più pericolose sono invece la sifilide, che erroneamente si pensa sia una malattia del passato, e soprattutto l’HIV, conosciuta come Aids, da cui non si guarisce ma di cui soprattutto non si parla abbastanza nonostante l’elevata incidenza. Oggi tutti sono molto informati sulla condilomatosi o HPV, effettivamente la più nota e temuta, ma da cui si può guarire anche spontaneamente entro i 30 anni.
Come si fa prevenzione?
Bisogna conoscere i rischi e di conseguenza adottare le precauzioni. Il preservativo non ha una funzione solo anticoncezionale ma serve a proteggersi. È bene che i genitori parlino con i propri figli, purtroppo si fa poca cultura sessuale, sia nella scuola sia nei consultori. Per questo motivo, raccomando alle madri di affrontare il tema, senza paura o pregiudizi, in un patto con i propri figli. Inoltre, per l’HPV, ricordo, c’è la possibilità di vaccinarsi: il servizio sanitario riconosce il vaccino ai ragazzi e alle ragazze tra gli 11 e i 13 anni, resta però sempre la possibilità di sottoporsi al vaccino a qualsiasi età. Purtroppo non tutti aderiscono ed è un peccato: in Australia, dove la campagna vaccinale prosegue da 20 anni con tassi di adesione altissimi, la malattia è praticamente scomparsa.
Quali sono i sintomi delle patologie più gravi?
Nella fase iniziale la sintomatologia è pressoché assente. Per l’HIV si parla di febbricole che insorgono a distanza di tempo dall’infezione. Anche la sifilide si presenta solo in un secondo tempo, attraverso piccole ulcere genitali che vanno aumentano. A quel punto è bene sottoporsi immediatamente a una visita ginecologica accurata. Anche nel caso della condilomatosi si hanno, ma solo in un secondo tempo, delle piccole escrescenze vulvari nei genitali esterni. Proprio perché i sintomi sono latenti nella prima parte della malattia è sempre bene effettuare regolarmente controlli specialistici ed analisi dedicate.
La terapia?
Come detto, per le infezioni da virus, batteri, funghi che danno bruciori e pruriti diffusi bastano dei trattamenti locali o farmacologici e nel giro di poco tempo si guarisce. Le tre infezioni più importanti vanno curate con interventi mirati e prolungati. Dall’HIV, inoltre, non si guarisce.
A quale età consiglia la prima visita ginecologica?
Non esiste un’indicazione univoca perché dipende dalla paziente e dal suo percorso. La visita è delicata anche dal punto di vista psicologico. Per questa ragione, ritengo che il primo alleato di una ragazza sia la sua famiglia, che deve aiutarla a conoscersi e a proteggersi attraverso l’informazione e il dialogo. È bene ricordare che online si trovano corsi e spunti scientifici validi e interessanti per affrontare l’argomento, che possono formare sia i genitori che i figli.
Fondamentale per il Centro Beccaria avere internamente a disposizione un laboratorio di micro biologia specializzato: qui vengono studiati e analizzati i micro-organismi causa delle malattie sessualmente trasmissibili e processati i campioni. Il Dottor Andrea di Cerbo e la Dottoressa Eleonora Franzetti, nell’intervista video, spiegano come vengono ricercati e processati i virus e i batteri responsabili delle malattie sessualmente trasmesse.
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