Radio Lupo Solitario da Samarate torna a trasmettere con una app, tra “veterani” e giovani dj

È raggiungibile da app o sui servizi Alexa e Ok Google: lunedì le prime trasmissioni. Ma la radio vuole tornare anche presenza fisica, come negli anni Novanta in cui animava spazi musicali tra discoteche e locali

Radio Lupo Solitario

Torna a trasmettere Radio Lupo Solitario: la storica emittente radiofonica di base a Samarate (o forse da un aereo che gira in tondo sopra la città) rinasce attraverso una app e sui servizi come Alexa e “Ok Google”. Lo fa con una squadra di veterani dell’etere ma anche con un bel gruppo di giovani e giovanissimi che si sono appassionati al mondo radiofonico.

Le prime trasmissioni, i primi brani sono andati “on the air” lunedì, anche il lancio ufficiale sarà giovedì. Dietro c’è il gruppo che ha animato gli anni di maggior successo della radio, gli anni Novanta, quando l’emittente samaratese ha animato anche un pezzo della scena musicale nel Gallaratese. «Rinasce come realtà non a scopo di lucro» chiarisce Eliseo Sanfelice, editore della radio, fondata dalla sorella e affiancata per anni anche dai genitori, il Nello e la Pina. «La musica mi ha dato tanto, tante emozioni, io volevo restituire qualcosa: i ragazzi oggi fanno più fatica a trovare spazio per esprimersi, volevo dare un’occasione anche a loro. Ma è anche un modo per ritrovarvi tra noi: è aperto alle “vecchie glorie” e anche alle nuove leve».

E  dunque tornano ai microfoni nomi “storici” come Ice Dj, Alice, Pandoro, Grey, Randazzo, Sissi e Luigi Rutigliani. «Dopo il Covid, a marzo di quest’anno ci siamo rivisti con Miky Squillante e Paolo Mangano, dicendoci che si poteva parlare di una ripresa» racconta Giorgio Fioretti, responsabile della radio, raccontando questa ripartenza, anni dopo che la radio ha smesso di trasmettere, anche per difficoltà tecniche. «Gli studi sono stati rinnovati, dal punto di vista tecnologico e anche per rispondere alle necessità di prevenzione Covid» (nella foto: la prima serata di trasmissioni, lunedì 25 ottobre).

Al centro ci sarà prima di tutto la musica, quella che ha reso celebre Radio Lupo negli anni Novanta, quando lanciò nomi locali come i PAY, i Punkreas, i Coffee Mug, ma anche Bluevertigo e Movida. Erano gli anni in cui Radio Lupo, con i suoi deejay, gestiva spazi musicali “fisici”, come la sala rock del celebre Nautilus o quello spazio di libertà un po’ underground che fu il locale del Melo, quasi all’affacciarsi del Duemila.

Ma attenzione: non è certo una operazione nostalgia, questa. Dietro c’è anche un gruppo di ragazzi che vogliono provare l’ebbrezza di mettersi dietro un microfono e cambiare (metaforicamente) i dischi, anche se oggi sono file digitali. «Abbiamo scoperto che tanti ragazzi sono affascinati dal mondo della radio, che per loro non è una cosa superata» continua Fioretti. Alcuni di loro vengono da esperienze come La stazione della musica di Besnate o dalla neonata RadioTraccia, «creata per raccontare il bello, il buono ed il bene dei giovani», dice Luigi Rutigliani, promotore del progetto RadioTraccia. «Abbiamo fatto crescere i ragazzi fino a che non sono stati pronti e ora ci siamo» conclude Fioretti.

Come negli anni Novanta, poi, Radio Lupo vuol essere non solo una frequenza (o meglio, oggi, una app) ma anche una presenza fisica. «Ci stanno arrivando richieste per essere presenti ad eventi» dice ancora Fioretti. Primo appuntamento: il 7 novembre a Gazzada Schianno.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Ottobre 2021
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