Condannato a 10 mesi il ventenne che cercò di disarmare il carabiniere sul bus alle stazioni di Varese
Le parti si sono accordate per un patteggiamento: il giovane è sottoposto all'obbligo di firma
Il 25 ottobre cercò di salire con una bottiglia aperta di prosecco sull’autobus per farsi il tratto della “Varese – Luino“, di Autolinee Varesine (corsa n. 10110) ma l’autista e i passeggeri vedendo il ragazzo con atteggiamento strano gli chiesero di scendere: da lì dopo l’arrivo dei carabinieri, il parapiglia col tentativo di sottrarre la pistola d’ordinanza al militare intervenuto. nel frattempo l’autobus dovette posticipare la partenza dalle stazioni alla volta delle valli.
Per quei fatti il ragazzo classe 2000 originario della Repubblica della Guinea Equatoriale è stato condannato oggi, 16 novembre a 10 mesi di reclusione con rito alternativo: difesa (avvocato Paolo Conti) e pubblico ministero (dottoressa Arianna Cremona) si sono accordati per la pena applicata dal giudice monocratico Andrea Cremona.
I reati contestati sono resistenza, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.
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I fatti di piazzale Trieste contestati al giovane, che vive nel Luinese e ha un lavoro, sono valsi la pena senza sospensione per via di una condanna sopraggiunta la scorda primavera per tentata violenza sessuale: il giudice ha confermato la misura cautelare della presentazione alla polizia giudiziaria: l’obbligo di firma, per tre giorni la settimana, dai carabinieri.
«Chiederemo l’affidamento in prova», ha commentato il legale di fiducia del giovane. I reati contestati sono “in continuazione”: 336, 340, 337 del codice penale.
Quella sera, secondo quanto emerso, il giovane era reduce dalla seconda dose di vaccino e forse un po’ alterato per aver bevuto del vino bianco (la bottiglia che teneva in mano non era come sostenuto nella prima udienza birra ma vino bianco): si sarebbe acceso contro i militari in un tentativo di colluttazione da cui è sorto il sospetto che volesse sottrarre l’arma di ordinanza di uno dei militari arrivati dopo la chiamata di soccorso dei viaggiatori al 112.
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