In consiglio comunale si discute dello scioglimento del Consorzio della Valbossa
I consiglieri di minoranza: "Non tutti i Comuni sono d'accordo. Le altre voci inascoltate"

«Il problema non sono le strade da asfaltare, il problema è la mancanza di una visione». Le minoranze di Azzate da tempo si sono di fatto trasformate in un unico “corpo”: Azzate in Valbossa guidata da Carlo Arioli e Insieme per Azzate con Raffaele Simone, hanno trovato in questi tre anni all’opposizione, molti punti di contatto e di fatto, oggi, si muovono compatti.
Le interpellanze vengono quasi sempre firmate da tutti i consiglieri di minoranza e gli interventi sono preparati prima di ogni consiglio. «È una scelta precisa spiegano, perché in tutti questi anni di militanza in politica abbiamo capito che occorre studiare e prepararsi. Leggere le carte e arrivare ai consigli preparati».
Tanti i temi “caldi” affrontati in questi anni ma altri ne restano aperti. Nel prossimo consiglio di giovedì 2 dicembre tra i vari punti all’ordine del giorno c’è anche lo scioglimento e la liquidazione del Consorzio della Valbossa tra i comuni di Azzate, Bodio Lomnago, Brunello, Galliate Lombardo, Inarzo, Crosio Della Valle, e Daverio e la nomina del liquidatore. Il consorzio gestisce la palestra della scuola e molte attività collaterali, come ad esempio il trasporto degli alunni che frequentano l’istituto Leonardo Da Vinci. «Lo scioglimento è un atto necessario -spiega Carlo Arioli- Cambiare la forma giuridica del Consorzio serve a consentire di partecipare a bandi e accedere così ai finanziamenti, ma è un passaggio che non tutti i comuni condividono. E il problema che le loro voci non vengono ascoltate».
Si preannuncia così un altro consiglio vivace, come ormai accade da molti mesi a questa parte: «Cosa possiamo fare per avere le risposte che cerchiamo? Il nostro interlocutore è il sindaco gli altri, assessori e consiglieri, a volte sembrano smarriti, impreparati – continua Raffaele Simone – Ci sono tante questioni aperte: dalla piazza della pesa, al palazzo comunale. La piazza della pesa è un progetto faraonico di quasi 900 mila euro. Siamo fermi al primo lotto e ancora non abbiamo capito quando questi lavori finiranno. Sono in molti a chiedersi, noi per primi, se quei soldi non potessero essere investiti in qualcosa di più utile per il paese».
«Il piccolo incendio del palazzo comunale – continua Marco Leoni che con Antonio Triveri siede nel banco delle minoranze – si è rivelato molto più grave di quanto è stato raccontato. In uno degli ultimi consigli comunali sono uscite cifre da capogiro per la risistemazione di un palazzo storico che, ormai è evidente, non ha le caratteristiche per essere usato come sede di uffici. Quel che è certo è che il municipio è ancora inagibile e non sappiamo quando i lavori per rimuovere le tracce dell’incendio termineranno». (nella foto il consiglio comunale nella sala Triacca)
La parola che esce più spesso dai consiglieri di minoranza è “condivisione”: «Noi abbiamo deciso di condividere il nostro percorso – concludono i consiglieri di minoranza Arioli e Simone – perché sappiamo quanto è importante lavorare per il bene del paese, e risolvere i problemi più urgenti. Non si tratta di fare politica ma di entrare nel tessuto del territorio. Se potessimo condividere e confrontarci anche con la maggioranza, non solo in consiglio comunale, sarebbe forse più utile»
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