Malpensa, scade la cassa di Air Italy: “Mantenere competenze dei lavoratori”
Dopo il 31 dicembre i lavoratori vanno verso il licenziamento. Al convegno Uiltrasporti, il segretario Claudio Tarlazzi guardia alla salvaguardia delle professionalità e a un meccanismo incentivante per reinserirli
Il 31 dicembre scade la cassa integrazione per i lavoratori Air Italy, complice la chiusura dell’azienda in liquidazione, e si va verso il licenziamento.
Per la Uiltrasporti, in convegno a Vizzola Ticino a Malpensa, è necessario ora cambiare approccio e guardare al riutilizzo. «Abbiamo chiesto la costituzione di un bacino dove far transitare queste persone e dare loro una prospettiva» dice Claudio Tarlazzi, segretario nazionale della Uiltrasporti.
Un bacino che deve essere «alimentato con risorse pubbliche, perché i lavoratori possano mantenere le abilitazioni e le certificazioni per consentire loro di tornare a lavorare quando il mercato lo richiederà. Ma servono anche misure di politiche economiche per incentivare le aziende che assumeranno queste persone, con vantaggi fiscali e contributivi».
Una prospettiva per ora esclusa a livello governativo.
Secondo Tarlazzi è la spia di un’assenza di politica industriale sull’asset costituito dal trasporto aereo, che sta vedendo una larga crisi di tutti i vettori italiani (anche prima della pandemia, come mostrano i casi a Malpensa di Ernest e la stessa Air Italy, crisi innescate a cavallo tra 2020 e 2021).
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