Un Padova troppo forte rimonta la Pro Patria 2 a 1
Come all’andata ai tigrotti di Busto Arsizio non basta un vantaggio difeso con unghie e denti. I biancoscudati conservano l’imbattibilità casalinga grazie a Kirwan e Bifulco

Cade il fortino della Pro Patria sotto i colpi di un Padova arrembante. Allo Stadio Euganeo i padroni di casa impongono la legge del più forte e dopo un estenuante assedio rimontano 2 a 1 la squadra di Busto Arsizio grazie a Bifulco e a un suo gol alla Del Piero, giocatore che ha fatto il suo esordio oramai 30 anni fa proprio con la maglietta del Padova.
Come settimana scorsa contro il Piacenza, i tigrotti biancoblu escono dal campo con un rammarico fortissimo, non tanto per il risultato – il Padova in casa ha concesso solo 4 punti finora – ma per come questo è arrivato. Per la nona volta in questa stagione il pallone si insacca alle spalle di Caprile negli ultimi 10 minuti di gioco e (esattamente come all’andata) la Pro Patria viene rimontata dopo essersi illusa di poter fare il colpaccio. Ai bustocchi non è bastato il vantaggio realizzato da un destro fuori-area di Nicco, gol meritato per il centrocampista da più di un mese adattatosi a regista della squadra in assenza di Bertoni.
Per restare in scia della capolista Sudtirol – e coltivare dunque il sogno della promozione in B – il Padova si è visto costretto a giocarsi tutte le carte a sua disposizione e dopo aver colpito tre legni nel secondo tempo è riuscito ad aprire la crepa decisiva nella difesa bustocca tramite Kirwan (cross di Ronaldo e colpo di testa del terzino) e Bifulco, con l’attaccante ha calato l’asso nel momento cruciale del match. La Pro Patria così a quattro la striscia di risultati consecutivi e si fa nuovamente fagocitare nelle sabbie mobili della zona playout. Ma per fortuna martedì si torna allo Speroni per la partita contro il Trento e provare a ripartire dopo l’ottava sconfitta stagionale.
FISCHIO DI INIZIO – Se la Pro Patria è praticamente costretta a scendere in campo con gli stessi undici visto della partita contro il Piacenza, il Padova apporta invece qualche modifica rispetto alla squadra vittoriosa a Trieste. In assenza del bomber Ceravolo Pavanel cerca la nona vittoria casalinga con il tridente Chiricò, Jalenic e Nicastro (prima punta) supportati alle loro spalle dal capitano Ronaldo nel ruolo di direttore d’orchestra. Per tenere a bada l’assalto biancoscudato i tigrotti si proteggono con una falsa difesa 3 (Molinari, Boffelli e Vaghi) che in fase di non possesso, ovvero la maggior parte del tempo di gioco, diventa a 4 sfruttando le abilità da terzini di Pizzul a sinistra e di Vaghi a destra, così che il classe 2001 possa agire in ruolo a lui più congeniale. Quando Pizzul si abbassa la difesa a 4 bianco-blu viene schermata a sua volta da un’altra linea a 4, in mediana, con Galli e Pierozzi sulle fasce e Ghioldi a far da cerniera tra il centrocampo e l’attacco (costituito dal solo Piu) di un inedito rombo.
PRIMO TEMPO – Inutile provare a giocare ad armi pari se i tuoi avversari hanno più cartucce a disposizione, meglio allora cercare di limitare i danni e far valere l’astuzia. E’ così che Prina imposta la partita e l’arroccata Pro Patria subisce sporadiche iniziative dal Padova, costretto a ripensare il proprio gioco e cercare il vantaggio in transizione, visto che il palleggio è ostacolato dal grande lavoro di pressing delle mezzali tigrotte e di Nicco.
A centrocampo è duello tra i due numeri 10, Ronaldo e Nicco. I veneti ricamano il loro gioco cercando il brasiliano che al 8’ dopo una grande rottura palla al piede supera l’ex Piacenza e trova un corridoio verticale per Germano, quest’ultimo in corsa da dentro l’area stampa sul palo uno sbilenco tiro-cross. Palo che invece sorride a Nicco una decina di minuti più tardi. Servito dalla sinistra da Pizzul, il regista raccoglie il pallone e senza pensarci due volte fa partire una rasoiata da venti metri che accarezza il legno ma rimbalza alle spalle di Donnarumma.
Al 23’ la Pro Patria si trova così in vantaggio 1 a 0: i tigrotti hanno sfruttato al meglio (o quasi) cinque minuti di totale apnea tra il 22’ e il 27’ dei padroni di casa. Appena 100 secondi prima del gol di Nicco, Galli si era infatti visto murare in area piccola un piattone a colpo sicuro, occasione offerta anche a Pizzul letteralmente una manciata di secondi dopo l’1 a 0. Con un po’ di cinismo il parziale della prima frazione sarebbe potuto essere ancora più pesante.
Il brivido dello 0 a 2 risveglia però l’istinto di sopravvivenza del Padova, che al 39’ colpisce un secondo palo con un diagonale da fuori area di Kirwan. Segno che i padroni di casa a perdere l’imbattibilità all’Euganeo non ci stanno.
SECONDO TEMPO – Dopo il tè caldo le squadre rientrano in campo per gli ultimi 45’ minuti senza effettuare sostituzioni. Il tempo scorre e la Pro Patria inizia a cullare l’idea di poter sbancare l’Euganeo. Pur di proteggere il bottino Prina alza il ponte levatoio del castello, inserendo un giocatore di esperienza (Fietta) e una torre (Parker), ma oramai nel serbatoio della Pro Patria di benzina ne è rimasta oramai poca. Con ancora un terzo di gara da disputare nel Padova cresce la frenesia tipica di chi è chiamato ad ogni costo a ribaltare l’esito della partita, mister Pavenel sceglie di sbilanciarsi (dentro Bifulco per Chiricò e Saber per Germano) una volta visto che il baricentro della Pro Patria si è abbassato e ci sono metri facili da conquistare per preparare l’assedio.
L’ingresso di Bifulco cambia la partita. Al 66’ l’attaccante supera Pierozzi, entra in area e calcia due volte, a dirgli di no sono prima Caprile e poi il (terzo) palo della partita. A quel punto la breccia del fosso di Helm è stata aperta e sull’azione successiva, sempre da sinistra, arriva il pareggio di testa di Kirwan. Cross di Ronaldo che disegna un bellissimo pallone perfetto per l’inserimento del terzino che nel primo tempo aveva centrato il palo.
La ferita è esiziale per la Pro Patria, il Padova capisce che è possibile stanare la preda. I bustocchi provano a difendersi con le unghie e con i denti, inserendo al 78’ ancora una volta un giocatore di esperienza (Colombo) e una torre (Castelli) per avere centimetri sui calci piazzati. Il pressing difensivo su Ronaldo viene meno e il brasiliano può innescare tutti i compagni di squadra che attaccano l’area della Pro Patria come si attacca a basket una difesa schierata.
A decidere la partita è una “bomba” da fuori di Bifulco praticamente alla sirena. Al 89’ l’attaccante prova a sfondare per vie centrali, viene murato dalle maglie rosse bustocche ma la palla rimane vagante al limite dell’area, così il giocatore cresciuto nelle giovanili del Napoli omaggia i maestri del “tiro a giro” (Del Piero – cresciuto nel Padova – e Insegne – capitano dei partenopei) e insacca il gol di pregevole fattura.
Finisce come all’andata, con la Pro Patria rimontata nel secondo tempo
CALCIO PADOVA – AURORA PRO PATRIA 1919 2 – 1 (0 – 1)
Marcatori: 23′ Nicco (PPA); 22′ s.t. Kirwan (PAD), 44′ s.t. Bifulco (PAD).
CALCIO PADOVA (4-3-3): 22 Donnarumma; 26 Kirwan, 15 Ajeti, 6 Pelagatti, 27 Curcio; 8 Germano (11′ s.t. 18 Saber), 10 Ronaldo, 5 Della Latta (11′ s.t. 28 Bifulco); 32 Chirico’ (46′ s.t. 3 Valentini), 20 Nicastro (26′ s.t. 17 Terrani), 11 Jelenic.
A disposizione: 1 Vannucchi, 30 Fortin, 14 Vasic, 19 Andelkovic, 21 Settembrini, 24 Ceravolo, 33 Ugonna. All. Pavanel.
AURORA PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 1 Caprile; 2 Vaghi, 13 Boffelli, 5 Molinari; 11 Pierozzi (33′ s.t. 21 Colombo), 25 Ferri (18′ s.t. 9 Parker), 10 Nicco, 3 Galli, 15 Pizzul; 23 Ghioldi (7′ s.t. 16 Fietta), 27 Piu (33′ s.t. 30 Castelli).
A disposizione: 12 Mangano, 6 Sportelli, 7 Stanzani, All. Prina.
ARBITRO: Daniele Virgilio di Trapani (Milos Tomasello Andulajevic della Sezione di Messina e Francesco Valente della Sezione di Roma 2. Quarto Ufficiale Valerio Crezzini della Sezione di Siena).
Angoli: 9 – 3.
Recupero: 0′ p.t. – 5′ s.t.
Ammoniti: Pizzul, Fietta (PPA); Terrani, Curcio, Saber (PAD).
Note: Giornata fresca e soleggiata. Terreno di gioco in discrete condizioni. Spettatori 1536.
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