I ragazzi si sentono soli. Uno su due è vittima di bullismo
I dati dell’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay raccontano paure e realtà degli adolescenti di oggi, spaventati da cyberbullismo e pandemia

Nove ragazzi su 10 si sentono soli, uno su 2 ha subito atti di bullismo. Sono questi alcuni dei dati pubblicati ieri, giovedì 3 febbraio, in occasione della Giornata nazionale contro bullismo e cyberbullismo, dall’Osservatorio indifesa di Terre des Hommes e OneDay che, con l’aiuto di ScuolaZoo e delle sue community, dal 2014 tiene i contatti con oltre 50mila giovani e giovanissimi dai 14 ai 26 anni: la Generazione Z, di cui racconta sogni, difficoltà e richieste.
BULLISMO E SOLITUDINE: I DATI
Un adolescente su due (il 51% in Lombardia) ha subito atti di bullismo, provando profondo dolore per discriminazioni a causa dell’orientamento sessuale, offese razziste, bodyshaming, atti di denigrazione, violenza e incitazione al suicidio.
Le giovani generazioni sono molto consapevoli dei pericoli del web: ben 7 su 10 dichiarano di non sentirsi al sicuro quando navigano in rete. A preoccuparli maggiormente è proprio il rischio di cyberbullismo (68,8% a livello nazionale, 66% in Lombardia) seguito da revenge porn (60%) furto di identità (40,6%) e stalking (35%) ma anche l’alienazione dalla vita reale (32,4%) con la creazione di modelli e standard irraggiungibili, è fonte di enorme frustrazione.
Al di fuori degli schermi virtuali, invece, il 50% degli adolescenti dice di aver paura di subire violenza psicologica e bullismo – 44% (leggermente inferiori questi ultimi dati per la Lombardia, rispettivamente con 47% e 41%).
Emerge chiaramente anche il fortissimo disagio psicologico causato, o esasperato, dai due anni di pandemia. Il 45,8% dei ragazzi lombardi intervistati teme l’isolamento sociale (in maniera più sensibile rispetto alla media nazionale del 37,5%) e il 36,6% ha paura di soffrire di depressione (contro il 35% della media nazionale), e il 24,3% di solitudine (22% in Italia).
L’88% dei partecipanti al sondaggio (1700 i ragazzi intervistati quest’anno) afferma di sentirsi solo o molto solo (il 93% nel 2020). Tra le cause della solitudine il 31% dice di non sentirsi ascoltato in famiglia e il 30% non si sente amato, mentre il 29,2% non frequenta luoghi di aggregazione (il 33%, uno su 3 in Lombardia).
Ritiro sociale in aumento tra giovanissimi: nasce lo sportello dedicato
«Nel 2021 raccogliamo dall’Osservatorio Indifesa una fotografia drammatica in cui bullismo e violenza sono esperienze quotidiane nella vita dei ragazzi e delle ragazze – afferma Paolo Ferrara, dg di Terre des Hommes Italia – I due anni di pandemia hanno portato ad un forte aumento dei disturbi piscologici e psichiatrici tra i più giovani. Un disagio che gli adulti non possono più fare finta di non vedere. Il bonus psicologo poteva essere una risposta all’emergenza; ma l’assistenza piscologica per gli adolescenti deve diventare strutturale».
Con l’Osservatorio indifesa Terre des Hommes ascolta i ragazzi e offre occasioni di incontro per favorirne la partecipazione alle decisioni che li riguardano.
LA GEN Z CHIEDE ATTENZIONE E SUPPORTO PSICOLOGICO
Dalle risposte dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato all’Osservatorio emerge tutto il dolore provocato da bullismo e cyberbullismo, così come la sofferenza per la profonda solitudine provata in questo momento storico, tuttavia non mancano suggerimenti, riflessioni e stimoli proposti dai più giovani per combattere questi problemi.
Gli adolescenti sono in allarme e chiedono a gran voce che il loro disagio venga considerato seriamente da parte degli adulti (insegnanti e genitori in primis).
“Gli adulti dovrebbero stare attenti ai sentimenti nascosti dei ragazzi e, nel caso notassero qualcosa di strano (tipo solitudine che è una delle ripercussioni del bullismo), dovrebbero dare importanza a questo sentimento e non rispondere che ‘la facciamo più grande del dovuto’ o che ‘è normale perché è così che si forma il carattere”, scrive Giada, 13 anni.
È forte e chiara la richiesta di poter accedere ad un supporto psicologico per superare momenti di difficoltà.
Inoltre, la Gen Z considera fondamentale non restare indifferente e parlare sempre di più di questi temi con i coetanei, poter fare corsi di educazione all’emotività e partecipare a più iniziative di sensibilizzazione. Ragazzi e ragazze riconoscono l’importanza di iniziare fin da subito a insegnare a bambini e bambine una cultura di rispetto e accoglienza verso l’altro e tra le proposte avanzate compare anche quella di coinvolgere i principali social network richiedendo loro di rafforzare i meccanismi di segnalazione di contenuti inappropriati.
LE RISPOSTE DAI SOCIAL
L’indagine dell’Osservatorio indifesa quest’anno è stata ampliata attraverso un sondaggio sui profili Instagram OneDay e ScuolaZoo, che riconfermano il trend dell’indagine: su un totale di 23.292 risposte il 45% degli adolescenti afferma di aver subito bullismo.
Inoltre, dal sondaggio social emerge che i principali luoghi dove ragazzi e ragazze subiscono bullismo sono la scuola, l’ambiente sportivo e gli spazi pubblici (le vicinanze della scuola, parchi, piazze cittadine, in strada).
Solo una minima parte dei ragazzi e delle ragazze vittime di bullismo è stato aiutato: su 11.394 risposte, solo 2.995 (circa uno su 4) hanno ricevuto una forma di aiuto, che principalmente proviene dai genitori, da amici, insegnanti, psicologi della scuola e allenatori sportivi.
AZIONI PER L’INCLUSIONE
“Da anni, OneDay e Terre des Hommes portano avanti insieme campagne di sensibilizzazione sociale per i giovani sui temi di inclusion, diversity e pericoli della rete, ma bullismo e cyberbullismo restano un problema centrale nella vita degli adolescenti – afferma Gaia Marzo di OneDay Group -I giovani sono gli architetti che disegneranno il mondo di domani, ed è nostro dovere aiutarli affinché possano immaginarlo e viverlo libero, giusto, senza discriminazioni. Noi con questo Osservatorio cerchiamo di fare la nostra parte dal 2014: prendendo la parte dei ragazzi e diventando il loro portavoce davanti alle istituzioni”.
“Questa partnership è importante per la BIC Corporate Foundation perché invita i ragazzi e le ragazze ad essere creativi ed innovativi e allo stesso tempo ad affrontare i grandi problemi con i quali si confrontano come il bullismo, la discriminazione, la parità di genere e tanti altri – afferma Alicia Ruiz Huidobro di BIC Cortporate Foundation – Crediamo che questa partnership ci permetta di aiutare questi ragazzi e ragazze grazie all’aumento di consapevolezza generato dalle webradio.”
Non siamo pesci: per prevenire bullismo e disturbi alimentari nei ragazzi
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Roberto Ganna su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Baffetta su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Fabrizio Tamborini su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Alessandro Zanzi su Elsa Fornero a Varese: “Abbiamo tolto futuro ai giovani. Ora dobbiamo restituirglielo”
Emanuele Zanetti su Motociclista di Ferno ucciso da un orso in Romania
GrandeFratello su Superate le 700 firme per la petizione sul recupero del Grand Hotel Campo dei Fiori di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.