La provincia di Varese organizza l’arrivo dei profughi ucraini: dall’accoglienza, alla sanità fino alla scuola
Il Comitato provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica ha definito il modello per la gestione di chi arriva in fuga dalla guerra. Tre gli obiettivi: una ricognizione delle presenze, un sistema di controllo sanitario di primo livello e l'implementazione della rete CAS

Un centro di coordinamento, una ricognizione delle presenze sul territorio e un presidio sanitario di primo intervento. Sono le tre azioni indicate dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che si è tenuto questa mattina, venerdì 11 marzo, presieduto dal Prefetto Salvatore Pasquariello.
Collegati in videoconferenza c’erano il Presidente della Provincia Emanuele Antonelli, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il Questore Michele Morelli oltre al Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, al Comandante Provinciale della Guardia di. Finanza, i rappresentanti dell’Esercito, degli Enti Locali, delle Istituzioni religiose, scolastiche e sanitarie.
I presenti hanno condiviso la necessità di costituire un Centro di Coordinamento, composto dalla Prefettura e da tutti i soggetti partecipanti alla riunione nonché da un rappresentante dell’Ambasciata Ucraina in Italia, che permetterà di garantire un’accoglienza strutturata e in sicurezza a sostegno di chi arriva.
Nell’immediato, tre saranno gli obiettivi da perseguire:
far emergere le presenze che in questi giorni sono state ospitate grazie alla disponibilità del Terzo settore e della rete parentale e di amici della comunità ucraina già presente sul territorio;
consentire tutti gli adempimenti necessari sotto il profilo sanitario e fornire a quanti sono in viaggio o arriveranno le istruzioni di base per poter usufruire al meglio dell’accoglienza nei Centri di Accoglienza Straordinaria;
implementare il sistema di accoglienza tramite la rete CAS/SAI e tramite gli accordi da stipulare con i Comuni ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/1990.
Sul fronte della primissima accoglienza, è stata indicata la possibilità di costituire un grande centro di raccordo ove far confluire temporaneamente i profughi ucraini non appena giunti sul territorio provinciale. I cittadini ucraini, una volta effettuati i controlli sanitari di primo livello come tamponi, eventuali vaccini e visite saranno trasferiti presso le strutture di accoglienza. A questo scopo è stato stilato un “Protocollo integrato ad interim per la sorveglianza sanitaria dei profughi provenienti dall’Ucraina” del 7 marzo 2022, realizzato dall’ATS Insubria. Sarà, inoltre, allestito un ulteriore centro idoneo ad accogliere eventuali soggetti positivi al covid-19 al fine di espletare la dovuta quarantena.
Nella struttura di prima accoglienza saranno, inoltre, garantiti servizi di mediazione linguistica e culturale nonché l’allestimento di idonea cartellonistica di informazione in lingua.
Sul fronte dell’accoglienza scolastica, il Direttore dell’Ufficio Territoriale Giuseppe Carcano ha annunciato che si terrà una riunione martedì prossimo di tutti gli ambiti scolastici della Regione Lombardia dove verranno discusse le modalità di attuazione di quanto disposto dalla circolare del Ministero dell’Istruzione in merito all’accoglienza scolastica degli studenti ucraini esuli.
Il Prefetto ha ribadito che i cittadini e le famiglie ospitanti i profughi ucraini, in caso di necessità o bisogno, si devono rivolgere soprattutto ai Comuni di residenza e che eventuali iniziative private debbano, necessariamente, essere concordate con le competenti Istituzioni e con questa Prefettura.
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