Un museo del Lago a Cazzago Brabbia e il lavatoio diventa “un acquario”
Il finanziamento è arrivato e il "Lake Museum" si farà. Ecco che cosa prevede il progetto: dal percorso multimediale alla riqualificazione delle vasche usate per lavare i panni
Un progetto che il sindaco Emilio Magni aveva nel cassetto da almeno tre anni. Ora il finanziamento è arrivato e il “Lake Museum“, il museo del lago, si farà. Trecentomila euro dal bando per la Rigenerazione urbana di Regione Lombardia che serviranno a finanziare la “messa in rete” di tutto ciò che storicamente caratterizza Cazzago Brabbia: dalle ghiacciaie al Lago di Piazza.
Il progetto
Ma ecco cosa prevede il progetto: si parte dall’esistente, ovvero le ghiacciaie, il rierun ovvero la barca simbolo dei pescatori , il lago di piazza, la casa dei pescatori, ma il “cuore” sarà il lavatoio.
Per mettere in collegamento i vari punti di attrazione turistica sarà aperta una strada di collegamento, pedonale, tra la parte alta del paese, nella zona delle ghiacciaie, e la zona più bassa, con sbocco al lavatoio (ora il percorso, piuttosto ripido, è chiuso da un cancello).
“Il recupero dell’ex lavatoio di Cazzago Brabbia diviene occasione per proporre un primo elemento di gestione e proposta di scenari di viaggio all’interno del territorio – si legge nel progetto presentato per il bando di rigenerazione -. All’interno dell’edificio recuperato, oltre all’inserimento di proposte didattiche riferite all’ecosistema del lago e alla sua rigenerazione, sarà installato un apparato multimediale interattivo, che illustrerà e renderà possibile le scelte di viaggio attraverso le diverse attrazioni della zona.
Un modello replicabile, con una sua messa in rete, attraverso una App dedicata che consenta di pianificare itinerari e rendere sostenibile i percorsi turistici. Il collegamento con i comuni del territorio e le varie istituzioni costruirà quel museo diffuso territoriale, fruibile anche a distanza che potrà valorizzare e ampliare le risorse territoriali”.
Insomma, l’idea è sfruttare l’esistente, dalla pista ciclabile alla palude Brabbia, per creare un percorso turistico, sostenibile, che porti i turisti anche a Cazzago Brabbia.
Il lavatoio
Il progetto architettonico di recupero del lavatoio persegue tre obiettivi: ridare all’edificio un ruolo all’interno del paese; costruire un luogo fisico dove diffondere i contenuti informativi relativi all’offerta turistico- ricettiva dell’intero lago; allargare l’offerta formativa e didattica.
La vasca in cemento sarà conservata nello stato attuale, si interverrà per risanare le parti più ammalorate mentre le parti strutturali, quali murature e coperture, saranno ripulite e verranno sostituiti gli infissi e i vetri. Saranno rifatti gli intonaci esterni con il ripristino delle lesene di decorazione e la ricostruzione della lesena superiore, e la struttura lignea verrà consolidata.
Unico nuovo elemento sarà una leggera pensilina in ferro in asse con la scala d’accesso alla vasca.
Il lavatoio diventerà il luogo fisico della rappresentazione di scenari d’uso possibili del sistema lago e del suo territorio.
Una serie di schermi multimediali mostreranno al visitatore la vita del lago e racconteranno la storia del paese, ma il lavatoio diventerà anche l’occasione di approfondire un particolare aspetto di rinascita del territorio attraverso la rappresentazione del sistema di rigenerazione delle acque del lago.
Ed è questo l’aspetto più curioso del progetto. Nelle due vasche presenti nel lavatoio e nel box centrale verranno posate tre grossi parallelepipedi di vetro (nella foto d’apertura): una vasca ospiterà un modello di rigenerazione delle acque inquinate attraverso processi naturali di depurazione, la fitodepurazione, le altre ospiteranno alcune specie di pesci che si trovano nel lago di Varese. Le vasche saranno alimentate da acque sorgive, quelle che un tempo rifornivano il lavatoio, e un impianto elettrico garantirà un riciclo continuo dell’acqua all’interno delle vasche.
«Sappiamo che soprattutto il lavatoio avrà bisogno di manutenzione – spiega il sindaco Magni – ed è per questo che il passo successivo sarà quello di trovare qualcuno che gestisca il Lake Museum, tutto il progetto. Che verifichi che tutto sia sempre in ordine e funzionante e che magari raccolga gli incassi di un biglietto. Credo che sia arrivato il momento di pensare a far pagare un ingresso per poter visitare il sistema museale del lago. Per ora è solo un’idea ma ci stiamo pensando».
Costo del progetto, 300 mila euro comprensivo di riqualificazione degli edifici, attrezzature e arredi. E magari anche la struttura che ospita il rierun sarà finalmente completata.
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