“Piero ci mancherà”: tutta Gemonio si commuove per l’addio al suo storico vigile
Chiesa e piazza Vittoria gremite per il funerale dell'agente scomparso a 60 anni. Il parroco, don Silvio: «Saluto un uomo buono». Presenti sindaci e gonfaloni dei comuni vicini e tutte le associazioni del paese
La bandiera tricolore era già a mezz’asta fin da ieri, nel cortile esterno del palazzo comunale di via Rocco Cellina. Quindici passi più in là, l’ingresso dell’ufficio di Polizia Municipale di Gemonio che ora è un po’ più vuoto. Non c’è più il “vigile Piero”, Piero Matteucci, e per dirgli addio oggi non solo c’era tutto il paese – dentro e fuori la chiesa parrocchiale – ma c’era una comunità ancora più ampia.
Quella fatta dai suoi colleghi in divisa, dagli agenti delle altre forze dell’ordine, dai volontari delle tante associazioni attive a Gemonio e nel circondario (la macchia gialla della Protezione Civile, le penne nere degli Alpini e tanti altri). E ancora, i sindaci in fascia tricolore (Ballardin, De Rocchi, Del Torchio) e i gonfaloni di Brenta, Casalzuigno e Besozzo, i due comuni consorziati con Gemonio nel servizio di Polizia Locale e quello con cui la collaborazione in passato è stata stretta. Un segno ulteriore di come questa persona in divisa, mite e cordiale, si stata capace di farsi ben volere tra tutte le persone che ha incontrato nel suo lungo cammino pubblico.
«Oggi saluto Piero: un uomo buono, disponibile, alla mano. Ovunque lo trovavi aveva pronta una battuta, un sorriso una parola. Per me è stato questo ma anche molto altro» ha spiegato – dopo aver commentato il Vangelo di Matteo – don Silvio Bernasconi, il parroco di Gemonio cui è stata affidata la celebrazione delle esequie. Una cerimonia conclusa dalle parole della “Preghiera del vigile urbano”, dalle note del Silenzio e di Signore delle Cime eseguite con la tromba, dal saluto finale del sindaco, Samuel Lucchini che con Matteucci ha vissuto fianco a fianco negli ultimi sei anni e mezzo, compresi quelli duri della pandemia.
«Era lui a voler essere chiamato “Vigile Piero” – ricorda Lucchini – il vigile della gentilezza e della porta accanto, quello che tutti noi di Gemonio abbiamo imparato a conoscere fin da quando andavamo a scuola. In quarant’anni di servizio, ogni giorno, il suo primo incarico è stato quello di posizionarsi fuori dall’asilo, dalle elementari o delle medie per compiere il suo dovere. Ha servito il Comune sotto cinque diverse amministrazioni (Rosaspina, Franzetti, Jemoli, Felli e, appunto, Lucchini ndr) e sono significativi i molti messaggi che abbiamo ricevuto in questi due giorni in municipio, la sua seconda casa».
Lucchini ha sottolineato la presenza di tutte le associazioni attive in paese citando, in particolare, l’attività che Matteucci svolgeva con i bambini in tema di educazione stradale. «Aspettava ogni anno il mese di maggio per preparare queste lezioni che lo rendevano felice, con i bimbi e i ragazzini, ci mancherà» ha concluso per poi citare una poesia di Madre Teresa di Calcutta.
E «ci mancherà» lo hanno ripetuto a più riprese le centinaia di persone commosse che hanno affollato le panche della chiesa di San Rocco e la piazza della Vittoria, mai così piena da anni, mai così triste nel salutare chi – su quelle mattonelle – era un punto di riferimento per tutti. Mite, cordiale, semplice. Centrale.
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