Capriolo investito a Varese sulla provinciale della Rasa: “Giovani in fase di colonizzazione, attenzione sulle strade”
Un momento di grande mobilità per gli esemplari maschio che assumono la maturità e si muovono in maniera pericolosa. A giorni le nascite, gli esperti: non toccate i cuccioli
È l’istinto che spinge a fare il salto al momento sbagliato. L’istinto di colonizzare nuovi territori e che espone i giovani ungulati ai pericoli delle strade. Come è successo venerdì mattina prima delle 10 sulla strada provinciale della Rasa che collega Brinzio a Varese e che ha causato il tamponamento di tre auto, e l’uccisione dell’animale (nella foto).
Il sinistro ha poi causato danni materiali alle auto, senza feriti fra guidatori e occupanti, un fatto che deve fungere da monito, che non deve far perdere l’attenzione nei tragitti anche brevi sulle strade del Varesotto e in special mondo quelle attorniate da boschi e aree verdi.
Lo sanno bene i veterinari del “progetto selvatici” di Ats Insubria che in questi giorni sono chiamati per diversi animali selvatici investiti, tra cui – altro episodio – un investimento di un ungulato sotto al ponte di Sesto Calende nella serata di ieri, giovedì, animale che è poi scappato.
In quattro anni quasi raddoppiati gli incidenti stradali coi cinghiali
Gli esperti parlano di un periodo molto particolare, dove la vitalità della natura si fa sentire: da un lato sono prossime le nascite, che, come vedremo, comportano un altro genere di problematiche.
Dall’altro sono gli esemplari maschi giovani, venuti alla luce l’anno scorso, che giunti a maturazione partono per la “colonizzazione” di altri territori. Per essi è il periodo più critico poiché si espongono appunto ai rischi del movimento fuori dalle aree boschive, come avvenuto stamani alla rasa quando un furgonenon ha fatto in tempo a frenare lasciando l’animale morto a bordo strada.

L’altro momento delicato avverrà fra qualche giorno e qui è bene fare un distinguo. Mentre per il muflone – diffuso soprattutto in Valcuvia (nella foto di Riccardo Lattuada) – i cuccioli sono molto attaccati alla madre fin dalla nascita e la seguono dappertutto, cosa ben diversa è per i baby cervi o caprioli, che rimangono anche giorni a terra da soli: non hanno odore e così, nell’erba alta di questi giorni, sfuggono ai predatori.
Non si muovono, e per questo il rischio per loro è rappresentato dall’uomo. anche una sola carezza potrebbe comportate lo squilibrio olfattivo che porta al rifiuti da parte della madre o all’esposizione ai predatori.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Emilio Corrao su Balli e abbracci: il flash mob di Cocquio Trevisago per dire “no“ alla violenza di genere
principe.rosso su Gallarate "capitale" della remigrazione: il comitato di estrema destra annuncia un presidio in città
Felice su Vandalizzate le lucine di Natale al Sacro Monte di Varese
PaoloFilterfree su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"
MarcoCx su Incendio nella notte in una fabbrica a Groppello di Gavirate, decine di uomini impegnati
Felice su Martelli: "Sovranisti a parole, genuflessi nella realtà. Così l’Italia si perde"









Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.