Niccolò Invidia lascia il Movimento 5 Stelle. “Hanno distrutto tutto”
Il deputato varesino, critico con le decisioni assunte dal Movimento, ha deciso di lasciare: "Decisione scellerata e gravissima quella di affossare il governo Draghi"

«La delusione è tanta e oggi non voglio più essere associato a quel partito, anche in questa ultima settimana in cui voteremo». Niccolò Invidia, deputato varesino del Movimento 5 Stelle, ha deciso di lasciare. Il M5S di oggi gli va stretto e non nasconde delusione e amarezza.
«Finisce un’esperienza di dieci anni. Era tanto tempo che il partito assumeva decisioni discutibili e che mi mettevano in difficoltà: ogni volta sembrava di toccare il fondo e ogni volta si andava sempre più a fondo. Ma ora basta: non voglio più essere associato a quella esperienza. Decisione scellerata e gravissima quella di affossare il governo Draghi. Hanno distrutto un’esperienza intera, hanno distrutto tutto dal punto di vista elettorale ma anche etico e morale. Dopo il 25 settembre mi aspetterei le dimissioni di presidente e dei vicepresidenti, ma sono certo che questo non avverrà».
Niccolò Invidia rinuncia dunque alla politica?
«Non so se questa è la conclusione di una esperienza, io ho sempre detto che volevo essere più cose nella vita. Ho sempre vissuto la politica come un modo per fare qualcosa di buono e utile per la collettività, anche se questo di rado è possibile in Italia. Ora voglio dedicarmi ad altro sul piano privato ma anche sul piano pubblico. Vedo anche esperienze in formazione, iniziative che possono dare una rappresentanza ad un’idea liberale e innovativa della politica. Da questo punto di vista le elezioni arrivano davvero inattese, mentre tanti progetti stavano maturando e ci sono anche forze appena costituite che devono raccogliere le firme in piena estate».
A quali partiti o movimenti pensa? Perché nel Movimento 5 Stelle ci sono tante culture politiche diverse…
«Ho sempre detto che il Movimento 5 Stelle era un caleidoscopio, ognuno ci vedeva qualcosa di diverso, oggi c’è chi lo vede come un partito di sinistra: è davvero triste vedere un partito che si definisce sulla base delle decisioni altrui, dopo che il Pd ha negato l’alleanza. Per rispondere alla domanda, oggi mi pare interessante l’esperienza di Lista Civica Nazionale».
Vale a dire il movimento lanciato da Federico Pizzarotti. Il primo sindaco di capoluogo eletto dal Movimento e anche tra i primi ad essere critico e a finire espulso.
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