I nuovi alberi lungo l’autostrada A8 sono già bruciati dal sole e dalla siccità
A marzo Autostrade per l'Italia aveva tagliato i "boschetti" sugli svincoli. Le aree erano state ripiantumate, a ridosso della primavera e dell'estate più secche di sempre. Siamo andati a verificare "da vicino"

A distanza di quattro mesi dal taglio dei “boschetti” lungo l’A8, come stanno gli alberi piantati al posto di quelli tagliati? Sembra piuttosto male: di fronte alla primavera e all’estate più secche degli ultimi vent’anni una grande parte delle nuove essenze sono secche e quasi bruciate dal sole.
La vegetazione dentro alle rampe d’ingresso e d’uscita dall’autostrada era stata tagliata a marzo, proprio all’inizio della primavera, sugli svincoli di Cavaria, Solbiate Arno e Castronno, tra Gallarate e Varese. Un intervento che era stato contestato da molti lettori e anche da voci qualificate: da un lato Autostrade per l’Italia adduceva comprensibili motivi di sicurezza (rischio di caduta di alberi e visibilità sulle rampe), dall’altro i critici contestavano l’intervento troppo radicale, che non si era limitato a “sfoltire” le aree verdi eliminando alberi malati o potenzialmente pericolosi, ma aveva fatto il deserto, compromettendo un habitat naturale che – per quanto compresso dalle infrastrutture umane – era comunque abitato anche dalla fauna.
Quando a marzo avevamo chiesto conto ad Autostrade per l’Italia della scelta di radere al suolo i boschetti avevamo ricevuto anche rassicurazioni che si sarebbe proceduto con la ripiantumazione delle aree con nuovi alberi, con la scelta di essenze autoctone. E in effetti le aree sono state interessate dalla piantumazione di nuovi alberelli, accompagnati da appositi sostegni per la prima fase di crescita.

A marzo ci auguravamo che ci fosse una cura generale degli spazi, a partire dalle piantumazioni: a distanza di quattro mesi siamo andati a verificare da vicino la situazione e purtroppo ci siamo trovati di fronte ad un quadro piuttosto desolante: le zone oggetto dei tagli si presentano sì verdi, ma quasi solo di vegetazione spontanea, arbusti ed erbacce che possono resistere al calore e alla siccità di questi mesi. Al contrario la carenza d’acqua e le alte temperature hanno avuto effetti quanto mai deleteri sugli alberelli piantati nei mesi scorsi: in assenza di irrigazione, molti esemplari oggi si presentano letteralmente bruciati dal sole, completamente secchi e dal colore bruno scuro.

Qualche altro appare molto in sofferenza, mentre solo una minoranza sembra ancora resistere a queste settimane di caldo. Gli esperti dicono che – nelle attuali condizioni estreme sempre più ricorrenti nella stagione calda – gli alberi giovani faticano molto a crescere e anche questo caso sembra confermare questa dinamica.

Ed è un peccato, perché anche in questo periodo i “boschetti” contribuivano comunque a limitare la formazione di “isole di calore”, in un territorio altamente urbanizzato (in particolare sugli svincoli di Cavaria e Solbiate, che interessano anche i territori Jerago con Orago e Albizzate).
“Diamo acqua agli alberi di Gallarate”. Sabato la mobilitazione “dal basso”
A questo punto non resta che augurarsi che Autostrade per l’Italia intervenga nuovamente – e in periodo più adatto – con piantumazioni. Anche per evitare che gli spazi lungo l’autostrada diventino di nuovo e solo luoghi di vegetazione spontanea di bassa qualità.
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No no lasciate così …..si uniforma bene con il “paesaggio” urbano della Lombardia….una delle poche regioni dove un albero ha terrore anche di crescere e fare un pò d’ombra e dove ogni giorno può cadere sotto le varie motoseghe manovrate da chi probabilmente ha una crisi isterica non appena verde un pò di verde e qualche foglia.
Che degrado questo paese….senza sosta. Tutto lasciato al caso…tutto buttato lì e poi dimenticato.
Ma non potevano tagliare solo gli alberi pericolosi e lasciare gli altri? avrebbero speso anche meno, oltre che non avere problemi di crescita. Certe dinamiche faccio fatica a comprenderle