Varese non tradisce: in centinaia al palazzetto per l’allenamento della Openjobmetis
La seduta del sabato mattina ha attratto tante gente desiderosa di vedere dal vivo l'Openjobmetis, seppure a ranghi ridotti per qualche guaio fisico

Una sabato mattina con la Pallacanestro Varese è ciò che in tanti si aspettavano, in città. E l’allenamento aperto al pubblico ha generato quel che ci si attendeva: centinaia di tifosi sugli spalti per dare un’occhiata alla Openjobmetis di Matt Brase e farsi una prima idea della squadra che tra un mese comincerà il campionato di Serie A.
Difficile dare un numero preciso, perché tanta gente si è alternata sugli spalti della Enerxenia Arena tra le 11,30 e le 13, ma non ci sembra fuori posto parlare di almeno 400 persone presenti a Masnago, molte delle quali già “bardate” con magliette e canottiere biancorosse, come se si trattasse di una partita.
Brase e il suo staff hanno insistito su quei concetti tecnici già abbozzati a Gressoney, e quindi hanno proposto ai giocatori numerose situazioni di contropiede, transizione, soluzioni rapide in attacco e via dicendo. Purtroppo la seduta è stata a ranghi un po’ ridotti perché oltre all’infortunato Owens (presente a bordo campo in tuta) sono rimasti ai box anche Brown e Librizzi (per un semplice affaticamento) e Ross che ha avvertito un dolore al ginocchio prima di iniziare ed è stato tenuto a riposo per precauzione.
L’occasione è stata però utile per vedere all’opera Jaron Johnson, l’ultimo americano ad aver raggiunto il ritiro in Val d’Aosta: il treccioluto giocatore texano ha messo in mostra una ottima forma fisica – lo avevano spiegato anche i dirigenti biancorossi dopo lo sbarco a Malpensa – ma anche una mano piuttosto calda da lontano. Al termine della seduta, molti giocatori sono rimasti a effettuare lavoro individuale sotto la guida di Herman Mandole, il tecnico argentino ingaggiato proprio per curare i progressi personali dei singoli cestisti biancorossi.
Peccato per il “contorno”, nel senso che i tifosi presenti hanno trovato un palazzetto senza servizio bar, con il negozio biancorosso chiuso e con un ingresso – il numero 4, tribuna Gold Ovest – non proprio agevole tra pozzanghere ed erbacce. Insomma – lo scriviamo anche perché più di uno, al palazzetto, ci ha fatto notare queste cose – si poteva gestire un po’ meglio questa parte. Un appunto per migliorare la prossima volta.
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