Essevacation verso il fallimento. Oltre al danno ai clienti, la beffa per i dipendenti
Alcuni di loro si erano visti trasformare i loro contratti da co.co.co. in tempo indeterminato dopo un controllo dell'Ispettorato, ma ancora attendono spettanze e contributi. Nel frattempo si profila il fallimento

Se per le centinaia di turisti, prenotare con Essevacation è stato un incubo tra vacanze saltate e strutture ben al di sotto degli standard promessi, per i dipendenti (spesso ignari di quanto stava accadendo ai vertici della società) è stata una beffa doppia, dato che aspettano parecchi soldi arretrati.
E ora si trovano con la prospettiva del fallimento, chiesto dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, a fronte di un’incapacità di assolvere ai propri impegni economici.
Nel 2021 Guardia di Finanza e Ispettorato del lavoro avevanon effettuato un controllo all’interno degli uffici del tour operator e avevano rilevato che una serie di rapporti lavorativi erano irregolari, disponendo e ottenendo la trasformazione di contratti co.co.co. in contratti a tempo indeterminato.
Nell’aprile 2021 l’Ispettorato Nazionale del Lavoro aveva imposto alla società la la trasformazione del contratto di alcuni lavoratori e lavoratrici (alcuni dei quali ci hanno contattato), che di fatto svolgevano lavori da dipendenti e invece erano inquadrati come co.co.co.
Da allora attendono ancora il versamento di spettanze e contributi previdenziali. La prospettiva, davanti ad una sempre più probabile procedura fallimentare (e conseguente contestazione della bancarotta fraudolenta), è quella di insinuarsi come creditori.
Se per i lavoratori c’è qualche possibilità di vedere almeno una parte dei soldi, anche se non è detto, assai più complicato sarà avere un rimborso per i clienti rimasti “a piedi” questa estate.
L’incertezza dei clienti Essevacation. “A Rodi dovevo essere in 4 stelle, ora sono in una topaia”
La vicenda di Essevacation è esplosa ad agosto 2022, con tanto di “assedio” negli uffici gallaratesi della società.
Essevacation vedeva tra gli amministratori anche una vecchia conoscenza dei tribunali, sempre per vicende simili, come Alessandro Scotti (crac Todomondo).
Ad agosto c’erano state rassicurazioni, poi promesse via mail di voucher e rimborsi. Negli uffici, intanto, non c’è più nessuno: «Si è visto qualcuno ad agosto, ma ormai non si vede nessuno» ci avevano confermato alcuni vicini il 30 settembre scorso.
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