Laura Curino fa brillare al Salone Estense di Varese la stella di Margherita Hack

Grande pubblico anche per la seconda serata della rassegna teatrale "Parola di Donna" dedicata alle figure femminili nella scienza

Parola di donna - Laura Curino nello spettacolo dedicato a Margherita Hack

Le fotografie della volta celeste con gli astri che sfrecciano e Margherita in mezzo, che fluttua libera tra le stelle. È l’immagine ricorrente dello spettacolo “Margherita Hack: una stella infinita” presentato al Salone Estense di Varese da Laura Curino.

Il secondo appuntamento della rassegna “Parola di Donna” curata da  Franca M. De Monti e Marisa Coletta, per celebrare le figure femminili nella scienza, ha presentato il lavoro scritto e diretto da Ivana Ferri, per la produzione Tangram Teatro Torino in occasione della notte dei Ricercatori 2021.
Un omaggio alla scienziata, ma anche alla donna e al suo spirito libero. Una vita fuori dal comune che le ha permesso di essere testimone di tutte le principali scoperte che hanno rivoluzionato l’astrofisica nei 70 anni della sua lunga e fortunata carriera.
Diapositive in sequenza di una scienziata che ha saputo coniugare l’importante carriera nell’astronomia con la passione per la divulgazione affascinando e divertendo milioni di italiani dal vivo o in tv.

Parola di donna - Laura Curino nello spettacolo dedicato a Margherita Hack

Laura Curino inizia il racconto dall’infanzia di Margherita a Firenze in via delle Cento Stelle ( “non credo nelle coincidenze ma qualche cosa avrà pur voluto dire”) con un padre e una madre che le insegnarono il valore della libertà e del rispetto per ogni altro essere vivente. Da adolescente, assistendo alla  persecuzione degli ebrei, sviluppa uno spirito profondamente antifascista. Centrale, nella vita di “Marghe” è la figura del marito Aldo sposato nel 1944, ma conosciuto quando lei aveva 11 anni e lui 13; un uomo che diventa il suo centro, il compagno e il complice, un sostegno e un ispiratore soprattutto nel suo lavoro, che è una quotidiana lotta per affermarsi come scienziata donna.

Parola di donna - Laura Curino nello spettacolo dedicato a Margherita Hack

« Ho vissuto tanto e mi è piaciuto vivere» recita la Curino quando racconta che la Hack affermava di non concepire la nostalgia e di preferire di gran lunga una vita vissuta a piene mani senza rimpianti: « Ho avuto tanto senza scendere a compromessi. Ma ho anche tanto battagliato».

Il monologo è un passaggio continuo tra i tratti che hanno reso famosa l’astrofisica al grande pubblico: il carattere schietto e ironico ( “mi ha salvato l’ironia quando mi sono buttata nell’arena”), il suo amore per gli animali, la scelta di non avere figli, la dieta rigorosamente vegana sin da bambina per l’orrore provato davanti alla macellazione dei maiali, il profondo senso di libertà ma anche di giustizia. E poi l’incontro con l’astrofisica: « Non ho scoperto nulla di rilevante ma mi sono limitata a osservare la meraviglia dell’universo e del creato a cui si può dare una spiegazione eziologica religiosa oppure, come me, ammettere di non avere risposte».

Tessere di una vita vissuta con intensità, in difesa di un ambiente magnifico che l’uomo, con quella sua capacità di influenzare e modificare le cose che non è data agli animali, sta mettendo in pericolo: « Non ci sono più le lucciole, ci sono meno rondini e anche farfalle, sono segni evidenti che il pianeta si sta distruggendo».

L’eredità di Margherita Hack rivive nell’interpretazione asciutta e essenziale di Laura Curino, che si affida alle immagini pensate per tratteggiare la figura di una donna gigantesca, semplice, schietta e tagliente. Una stella infinita.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 27 Ottobre 2022
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