Ecco come sarà il nuovo campeggio di Azzate sulle rive del lago di Varese
L'imprenditore Ivano Panzeri e suo figlio Ilary hanno presentato all'Innovation Fair di Cna il progetto della nuova area che sorgerà dalle "ceneri" dell'ex "Sette Laghi"

Non è facile immaginarlo, ma il video che scorre sullo schermo aiuta a fare uno sforzo di fantasia.
L’ex campeggio di Azzate risorgerà dalle sue ceneri e si trasformerà in una realtà davvero unica. Almeno questo è l’intento del nuovo proprietario dell’area Ivano Panzeri che oggi, giovedì 24 novembre, ha presentato il suo progetto nell’ambito di “Innovation Fair“, la prima fiera dell’innovazione di Cna Varese che si è tenuta a Ville Ponti.
All’incontro organizzato da Panzeri con il figlio Ilary (foto sotto), erano presenti i titolari degli studi di architettura che seguono il progetto: Trestudio di Architettura e lo Studio Tecnico Associato Pasolini. Ad assistere alla presentazione, con un lungo video che spiegava nel dettaglio il concept, gli amministratori pubblici dei comuni coinvolti, ovvero Azzate, Buguggiate e Galliate Lombardo, Samuele Astuti, che ha conosciuto Panzeri quando questi operava nel settore della cosmetica professionale ed aveva l’azienda a Malnate, e qualche rappresentante di imprese innovative di Innovation Fair di Cna.
Oggi che l’area è ancora coperta di cumuli di macerie si fatica a pensare che nella zona che si affaccia sulle rive del Lago di Varese sorgerà un campeggio con tende e case moderne e di lusso ma ecologiche e ben integrate nella natura, e una azienda agricola che produrrà frutta e verdura che verrà venduta ma anche utilizzata per il ristorante del glamping. E poi una piccola spiaggia attrezzata, una piscina, una zona relax e una per fare sport. Un progetto davvero “visionario”, come lo ha definito l’architetto Rudi Manfrin di Trestudio, che potrebbe portare turismo e benefici economici non solo all’imprenditore che ha investito nell’ex “Sette Laghi”.

«Abbiamo perso un po’ di tempo – ha detto Panzeri, facendo riferimento alle note vicende legate alla bonifica dell’area, dai rifiuti derivati dalla demolizione delle casette in legno – ma adesso vogliamo procedere velocissimi. Non ho idea se il curatore fallimentare parteciperà alle spese di sgombero ma a questo punto non importa, noi andiamo avanti. Glamping e ristorazione vivranno in simbiosi: nell’azienda agricola che verrà realizzata al confine con il campeggio si coltiveranno frutta, grano, orzo che diventeranno prodotti alimentari o conserve. I prodotti verranno venduti ed utilizzati per il ristorante del campeggio. Quanto invece al materiale utilizzato per realizzare tutte le strutture, tende e case mobili, saranno eco-compatibili e faremo in modo di produrre energia da fonti rinnovabili».

Per questo nel progetto sono coinvolti anche i ragazzi dell’Its Incom di Busto Arsizio si impegneranno a studiare sistemi sensoristici, ma anche anziani o persone senza lavoro che saranno chiamati ad occuparsi delle coltivazioni e potranno collaborare allo sviluppo di questa impresa, “parallella” a quella del campeggio. Insomma oltre al business c’è spazio per parlare di integrazione e attenzione al sociale.
«L’idea è di aprire a fine 2024, al più tardi ai primi del 2025. Stiamo studiano un brand che dev’essere forte perché sappiamo quanto possa determinare il successo di un’impresa – ha detto ancora Panzeri – Credo che portare turisti nella zona del Lago di Varese faccia bene a tutti e crei indotto. La vera difficoltà ora è farsi ascoltare dagli enti e dalle amministrazioni che devono capire che questo è un progetto sano e onesto, e che noi non siamo degli speculatori. Crediamo davvero di poter rilanciare questo territorio che amiamo profondamente e su cui abbiamo investito molto, in termini economici, ma non solo».
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